Buccinasco, sos dei giostrai: "Per favore, non ci cacciate"

Le famiglie si appellano al sindaco dopo la richiesta di sgombero

I giostrai di Buccinasco

I giostrai di Buccinasco

Buccinasco (Milano), 17 aprile 2016 - «Chiediamo al sindaco che si passi una mano sulla coscienza e ci aiuti a risolvere questa situazione». Così le famiglie di giostrai che da anni abitano nel parcheggio di via Pacilotti, un’area senza uscita nella zona industriale a ridosso della tangenziale, chiedono all’amministrazione di sospendere l’intimazione di sgombero che li vuole lontano da lì entro il 30 aprile.

Sebbene siano residenti in questo parcheggio da cinque anni – salvandolo dal suo destino che un tempo lo vedeva ricettacolo di auto rubate e prostituzione – è venuto il momento di «sloggiare». Poco importa se lo hanno reso vivibile, se pagano luce, acqua, spese di raccolta differenziata e hanno persino chiesto di collegarsi alla fossa biologica sostenendone i costi: l’area serve all’amministrazione.

Almeno così c’è scritto nella lettera notificata. «Come giostrai – spiegano le sorelle Festini – abbiamo sempre girato per l’Italia ma Buccinasco è il nostro punto di riferimento. Qui, dal ’63, nel cimitero sono sepolti i nostri cari. E oggi i nostri nipoti vanno all’asilo. Qui votiamo e qui vorremmo continuare a vivere». Il problema è proprio questo: il 18 febbraio è stato notificato che «per intercorse esigenze dell’amministrazione comunale – si legge nel documento emesso dal settore polizia locale – che impongono l’esecuzione di prossimi interventi operativi, si necessita che l’area di parcheggio pubblico sia liberata».

Non solo, nella lettera si fa presente che «non sono state individuate aree destinate alla sosta degli autocaravan che possano costituire forme di campeggio, attendamento o condizioni similari come considerato dall’articolo 185 del vigente codice della strada». Un’ingiunzione che ha portato non pochi traumi nelle famiglie che hanno minori a carico iscritti all’asilo e un disabile.

«Dove possiamo andare? Abbiamo chiesto al Comune di darci una casa o un’altra area, ma sembra che non ci siano possibilità per noi. Purtroppo, alla nostra età non riusciamo più ad andare in giro come quando eravamo giovani. Se perdiamo la cittadinanza perdiamo tutto, anche il diritto a essere seppelliti vicino ai nostri cari». «Vivono in quell’area da 8 anni senza averne diritto – spiega il sindaco Giambattista Maiorabno –. Quell’area è destinata alla sosta dei giostrai per soli due mesi l’anno. Anche dal punto di vista saniatario non è più tollerabile questa situazione. Perciò è stato chiesto loro di sgomberare».