Il treno veloce del politico Renzi piace molto anche ai pendolari

Solo ventisei i minuti di percorrenza fra Colico e il capoluogo

L'arrivo di Renzi a Sondrio (Orlandi)

L'arrivo di Renzi a Sondrio (Orlandi)

Sondrio, 18 novembre 2017 - La visita dell’ex premier e ora segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, e del suo treno «Destinazione Italia», hanno scatenato un vero e proprio «vespaio» sulle ferrovie. In tanti da giovedì si chiedono: ma se l’Intercity del politico ha potuto viaggiare sulla tratta Tirano-Lecco, facendo segnare il tempo record di 26 minuti per arrivare da Colico a Sondrio, la Valtellina non potrebbe aspirare a convogli più veloci? Se l’è chiesto, in particolare, il consigliere sondriese della Lega Nord, Maurizio Piasini, e la sua provocazione su Facebook ha dato il via ad una discussione decisamente interessante. «Riflessione sul treno che è arrivato a Sondrio, praticamente un Intercity (con il solo macchinista), roba che i pendolari o i turisti si sognano e che invece per un segretario di partito si è potuto fare; e sul tempo di percorrenza, Sondrio-Colico in 26 minuti – ha scritto il capogruppo in Consiglio comunale -. Se ci fosse un treno Ic con partenza Sondrio soste a Colico, Lecco e Milano il tempo di percorrenza sarebbe di meno di un’ora e mezzo. A questo punto si è creato un precedente, credo che nessuno ora possa dire che un convoglio simile non possa viaggiare ogni giorno sulle nostre linee anche per i pendolari e turisti (sarei disposto anche ad un aumento dell’abbonamento) avendo cosi un servizio ferroviario migliore».

Purtroppo, però, non sembra essere così facile. A rispondere a Piasini per primo è stato Salvatore Signorelli, creatore della pagina Facebook «Sei di Sondrio se» e un passato nelle Ferrovie. «Possibile solo con «materiale vuoto» (il convoglio aveva a bordo solo il macchinista, ndr.) e stravolgimento straordinario della circolazione – scrive -. La realtà è un’altra però, ci sono altri convogli. Dire che da oggi si può valutare «il precedente» è pura fantascienza, per composizione dei treni in riferimento alla linea e per necessità di circolazione ferroviaria».

Forse fantascienza no, però ci dovrebbe essere alla base un completo rifacimento della rete ferroviaria. Lo conferma Filippo Rebai, anche lui consigliere comunale a Sondrio. «La cosa è fattibile e c’è un piano di Regione Lombardia (che non è proprietaria della rete ferroviaria) per metterlo in atto – afferma -. Il problema come sempre è la copertura finanziaria per gli investimenti sulla rete: primo step già fatto con la nuova centrale energetica di Ardenno e l’ammodernamento dei sistemi di gestione dei treni per la stazione di Morbegno; secondo step è l’ ammodernamento dei sistemi di controllo delle restanti stazioni, per consentire l’ingresso in simultanea dei treni nelle due direzioni. C’è poi il potenziamento del nodo di Lecco per evitare il congestionamento della linea (il cosiddetto «Piano Valtellina»); terzo step: il rifacimento delle gallerie del lago (investimento faraoni