Rho-Monza, blitz in collina del comitato: le ruspe restano fuori

Cento cittadini in via Cesare Battisti bloccano l’inizio dei cantieri. Arrivano gli operai, suonano sirena e campane: Paderno resiste ancora di Daniela Salerno

Proteste a favore dell'interramento della Rho Monza

Proteste a favore dell'interramento della Rho Monza

Paderno Dugnano, 11 luglio 2014 - La collinetta di via Cesare Battisti è sorvegliata speciale. Gli operai che avrebbero dovuto cantierizzare l’area ieri mattina si sono trovati la strada bloccata da un gruppo di cittadini che, da settimane, sono lì, in presidio permanente. L’azienda che ha già iniziato a transennare alcune aree della città, dando il via alla bonifica, ha fatto capolino alle prime luci del mattino, chiamando in supporto i carabinieri, una dozzina dei quali in tenuta antisommossa. Oltre al tenente di Paderno era presente anche la Digos. Gli operai avevano portato tutto il materiale necessario, reti metalliche per isolare l’area e ruspe. «Da qui non si passa» è stata però la ferma posizione dei cittadini che, grazie alle campane della chiesa e a una sirena assordante che ha lanciato l’allarme da uno dei palazzi della via, sono riusciti in men che non si dica a radunare un centinaio di persone. 

Pentole alla mano, non hanno smesso per un attimo di suonare mentre difendevano l’ingresso della collinetta sulla quale passerà la futura autostrada, diventata il simbolo della loro battaglia. Tra i manifestanti anziani, bambini e ammalati. I carabinieri hanno provato invano a mediare con i manifestanti. Presenti anche alcuni consiglieri del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle accompagnati dal consigliere regionale Silvana Carcano. «La nostra costituzione ci dice che dobbiamo tutelare la salute dei cittadini — urla una donna — per questo siamo qua, non vogliamo una nuova colata di cemento in un momento in cui sempre più precaria è la situazione locale visti anche i danni provocati dalle ultime piogge». La preoccupazione sale ma la protesta resta pacifica e non ci sono scontri: le forze dell’ordine sanno di trovarsi davanti a persone civili che mai hanno utilizzato la violenza durante le proteste. Qualcuno si domanda perché il sindaco Marco Alparone, da sempre dichiaratosi contro l’opera, non sia con loro, poi si mette in dubbio la regolarità della documentazione necessaria per prendere possesso dell’area e non si fa che rimandare l’ingresso degli operai, che pazientemente attendono ai bordi della strada.

«I documenti sono tutti in ordine — commenta Roberto Ponti, direttore dei lavori per conto della Milano Serravalle Engineering —. Oggi dovevamo recintare e iniziare con la bonifica anche se ci aspettavamo una simile reazione. Ma siamo qui per lavorare, l’iter ormai è partito e non si fermerà, se non oggi torneremo domani». Intanto i dipendenti gettano la spugna e si allontanano, mentre i manifestanti, soddisfatti, continuano a sorvegliare la collinetta.