Paderno: "No a una nuova Eureco sull’area della tragedia"

Sindaco contrario all’arrivo di un’azienda di stoccaggio in via Mazzini

L'esplosione all'Eureco dove morirono quattro persone: era il 4 novembre 2010

L'esplosione all'Eureco dove morirono quattro persone: era il 4 novembre 2010

Paderno Dugnano (Milano), 19 maggio 2015 - A quasi 5 anni dall’esplosione dell’Eureco, azienda di Palazzolo Milanese in cui persero la vita 4 operai, Paderno Dugnano è pronta a fare le barricate per evitare che una impresa simile ottenga le autorizzazioni per operare nella stessa area di via Mazzini. Oggi si terrà una conferenza dei servizi in Città Metropolitana proprio per discutere la richiesta di un privato, la Tecnologia & Ambiente srl, per l’attivazione di un impianto di trattamento rifiuti in quel sito. Netto il no del sindaco Marco Alparone: "Non è un caso se nel nostro Piano del governo del territorio abbiamo scelto di destinare l’area a servizi e non più a zona produttiva. Il 4 novembre del 2010 sono arrivato mezz’ora dopo l’incidente e ho ben chiaro il dramma che ancora vivono i familiari. Non è pensabile che un’azienda così simile apra proprio in quell’area".

La richiesta dell’azienda, in via semplificata, non è nuova. Già un anno fa si era tenuta una conferenza dei servizi, con l’allora Provincia di Milano, per discuterla. "Come Comune fin da subito abbiamo espresso e motivato la nostra contrarietà all’apertura di un’attività nello stesso luogo in cui si è verificata una tragedia con morti e feriti anche gravi, facendo correre alla nostra città e al territorio un grande pericolo di danno ambientale - spiega il sindaco Marco Alparone -. È impensabile che si possa accogliere questa istanza e mi auguro fortemente che la Città Metropolitana condivida le nostre posizioni respingendo la richiesta". Parole decise quelle del sindaco che chiede alla Città Matropolitana di opporsi all’apertura. "Mi ha sconcertato un ultimo documento che mi è stato inviato dai tecnici della Città Metropolitana, dove tra le righe si leggeva che non c’erano ragioni ostative per negare l’apertura dell’azienda. Io sono sicuro che di ragioni ne abbiamo, non ultimo il Pgt e la scelta di non considerare più quell’area produttiva. Ci auguriamo che anche la Città Metropolitana non ritenga né strategico né necessario questo impianto che sorgerebbe vicino al Canale Villoresi e praticamente su uno svincolo della Milano-Meda. Abbiamo ancora negli occhi le scene drammatiche di quel 4 novembre 2010 e non è ammissibile che si possa correre il rischio che succeda qualcosa di simile".

La Città metropolitana "ove occorre" potrebbe infatti modificare il Pgt. È proprio su questo "ove occorre" che il sindaco si sofferma: "Questo insediamento produttivo non sopperisce a una mancanza e non è una necessità. Spero vivamente che sia unanime il parere negativo alla richiesta. In caso di accoglimento, utilizzeremo tutti gli strumenti consentiti dalla legge per far valere la nostra contrarietà al progetto".