Vasca di laminazione al Parco Nord, il Nord Milano non s'arrende

L'ok di Regione e Comune di Milano all'opera. Ma i contrari non cambiano idea

Taglio di alberi in vista al parco

Taglio di alberi in vista al parco

Bresso (Milano), 29 giugno 2017 - La vasca  di laminazione nel Parco Nord si farà, ma i Comuni del Nord Milano promettono ancora battaglia. Mercoledì mattina, a Palazzo Lombardia, si è chiusa la Conferenza dei Servizi, vale a dire l’ultimo atto che porterà alla stesura del progetto esecutivo per la successiva realizzazione del maxi bacino da 250mila metri cubi, a un centinaio di metri dai palazzi di via Papa Giovanni XXIII. Tra gli enti soddisfatti ci sono Comune di Milano e Regione Lombardia. Non hanno dubbi Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio e alla Difesa del suolo, e Marco Granelli, assessore comunale all’Ambiente e alla Mobilità: "Si tratta di un decisivo e importante passo avanti - dicono - nel piano contro le esondazioni a Milano". Tra gli scontenti, invece, ci sono i Comuni del Nord Milano; tra questi, soprattutto Bresso: "Contro il progetto della vasca - dice il sindaco bressese Ugo Vecchiarelli - ci sono anche Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino e Novate Milanese". E si profilano ricorsi anche contro questo intervento dopo quelli già presentati sulla Via - sia dal Comune che dal supercondominio di via Papa Giovanni XXIII - al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, ancora in attesa di sentenza. Ricapitolando, la vasca avrà una superficie di 38mila metri quadrati e potrà trattenere l’acqua del Seveso, quando è in piena, fino appunto a 250mila metri cubi. Per la sua realizzazione saranno spesi 30 milioni di euro, tra opere idrauliche connesse e compensazioni paesaggistiche-ambientali.

Nei periodi senza le “allerte meteo”, invece, nell’invaso ci sarà un laghetto, alimentato da acque di falda: "Questo intervento si inserisce - continuano Beccalossi e Granelli - nel sistema complessivo che prevede altre opere a Senago, dove i lavori sono già iniziati e termineranno nella primavera del 2018, a Lentate sul Seveso, a Paderno Dugnano e Varedo, e nella parte alta del bacino del Seveso. Un progetto generale che, grazie agli stanziamenti garantiti da Stato, da Regione Lombardia e da Comune di Milano, affronta in maniera seria e puntuale una problematica complessa e che per troppi anni non ha trovato una soluzione". In generale, gli interventi idraulici sul Seveso costeranno 140 milioni di euro e sono tutti finanziati.

La necessità di questa vasca è avvalorata dai tecnici di Regione Lombardia e del Comune di Milano: "La vasca di Milano assume un valore strategico fondamentale per le aree a sud di Palazzolo e di Paderno Dugnano - precisano i tecnici -. Un esempio su tutti è quello che riguarda il recente nubifragio dello scorso 12 maggio. Se fosse già stata in funzione quest’opera, nessuna zona di Milano si sarebbe allagata". Comunque il Comune di Bresso e i Comitati “anti-vasca” proprio non ci stanno: "Non capiamo le ragioni di voler anticipare la realizzazione della vasca di Milano sul sistema complessivo previsto da Aipo - conclude il sindaco Vecchiarelli -. Diciamo no alla vasca perché vogliamo difendere il Parco per l’evidente danno ambientale e perché il progetto prevede la riproposizione della conformazione a imbuto del tratto terminale, con una portata superiore alla capacità del condotto: tutto questo causerebbe comunque l’esondazione del Seveso a Milano. Amministrazione e cittadini intraprenderanno insieme azioni comuni".