Moschea di Sesto, Comune al contrattacco: "Nessun motivo per demolirla"

La replica del sindaco Chittò alla Regione: non ci sono irregolarità

La struttura di via Luini

La struttura di via Luini

Sesto San Giovanni (Milano), 11 marzo 2017 - "Le argomentazioni tecniche addotte per chiedere l’abbattimento della moschea temporanea di via Luini non hanno alcun fondamento giuridico, ma solo una finalità politica ed elettorale". Lo dice il sindaco Monica Chittò, dopo che gli uffici comunali hanno concluso l’esame dei rilievi mossi dalla Regione, che ha dichiarato la struttura irregolare. Dopo il censimento dei luoghi di culto, era stata l’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi a dare l’esito del monitoraggio, sostenendo che il prefabbricato del Restellone fosse illegittimo e che, avendo carattere provvisorio, andrebbe demolito entro 90 giorni dalla realizzazione. "Le argomentazioni non hanno alcun fondamento e peraltro la legge regionale, già dichiarata in parte illegittima dalla Corte Costituzionale, non è ancora applicabile - sottolinea Chittò -. La concessione dell’area al centro culturale islamico è stata prevista dal Comune con la delibera di consiglio del primo marzo 2012, quindi 3 anni prima della legge regionale. In seguito alla delibera del 2012, il Pirellone è stato convocato per la conferenza dei servizi per le autorizzazioni del caso, senza sollevare alcuna obiezione sul procedimento. Tutti gli atti del 2015 sono dunque solo l’aggiornamento e l’integrazione di quelli già approvati".

Tuttavia, l’iter ha riguardato l’area dove dovrà essere realizzata la moschea definitiva da 2.450 metri quadri, il cui terreno era stato eliminato dal piano delle alienazioni su decisione del parlamentino sestese. Il municipio risponde picche anche sulla richiesta di abbattimento del prefabbricato. "La legge nazionale prescrive che le strutture temporanee possano essere realizzate senza alcuna autorizzazione comunale, mentre quella di via Luini è stata regolarmente autorizzata dal Comune". Sulla questione deciderà la Procura di Monza, dopo l’esposto presentato da Antonio Lamiranda, capogruppo di FdI.

"La correttezza della procedura è lampante e, di fronte a queste evidenti strumentalizzazioni nei rilievi della Regione, mi pare assolutamente evidente il fine politico ed elettorale della levata di scudi da parte della destra contro la struttura di via Luini". I rilievi, però, portano la firma dei funzionari dell’unità urbanistica del Pirellone, "gli stessi elogiati per la Città della Salute", stigmatizza Roberto Di Stefano (Forza Italia). "Posso solo dire che non mi sarei mai permessa di definire propaganda elettorale il lavoro dei dipendenti pubblici del Comune di Sesto San Giovanni, come invece il sindaco ha fatto con i professionisti di Regione Lombardia", il commento dell’assessore Beccalossi.