Immigrati nel centro disabili, a Cusano le famiglie dicono no

In una lettera un rappresentante del comitato dei familiari e utenti del Cdd definisce assurda la condivisione del complesso di via Azalee

Il Centro diurno disabili di via Azalee

Il Centro diurno disabili di via Azalee

Cusano Milanino (Milano) 12 agosto 2016 - Non si arresta l’onda lunga delle critiche e delle opposizioni all’ipotesi di aprire un centro di accoglienza per profughi in un edificio che fa parte del complesso cusanese di via Azalee che già ospita i servizi diurni per i disabili gravi. Ieri è arrivata anche la prima presa di posizione ufficiale da parte di un rappresentante degli utenti del Centro diurno disabili (Cdd), e non è stata clemente nei confronti degli amministratori comuni di Cinisello, Bresso, Cormano e Cusano, che stanno lavorando al progetto.«Personalmente ritengo una ipotetica scelta del genere assurda e demenziale – ha scritto Roberto Bacci, rappresentante del comitato dei Parenti del Cdd, con un passato di impegno politico a Cinisello - e voglio dare per scontato che prima di qualunque eventuale iniziativa sia convocata una assemblea generale di tutti i familiari delle 90 persone con disabilità che frequentano i tre Cdd del Centro di Cusano Milanino, non solo per informare sulla eventuale intenzione di accogliere 30/40 profughi nella palazzina non utilizzata del Centro, ma, soprattutto, per raccogliere il favore dei familiari». Bacci precisa che non si tratta di una posizione ideologica: «Non vorrei che per insensibilità e/o ignoranza si rischi di congestionare ulteriormente un ambiente già precario per i suoi limiti strutturali e fragile per le persone che lo frequentano».

Pur parlando a nome del comitato che rappresenta i parenti dei circa 90 utenti, quello di Bacci per il momento rimane un parere isolato. La pausa estiva del Cdd non consente di chiarire le posizioni, ma soprattutto non ha consentito ai sindaci di spiegare a pieno i contenuti e il valore sociale del progetto di accolgienza che stanno promuovendo. Ci ha provato ieri il sindaco di Cusano Lorenzo Gaiani che su facebook ha cercato di tranquillizzare i suoi concittadini spiegando che «l’obiettivo è quello di ospitare in quella sede ormai da tempo inattiva, un numero contenuto di profughi e richiedenti asilo in base ad un progetto condiviso che veda la presenza non di persone singole ma di nuclei famigliari». 

Per fugare altri dubbi e paure degli utenti, è stato chiarito che l’edificio che ospiterà le famiglie di migranti è separato da quello frequentato dagli utenti del Centro Diurno disabili e che sono serviti da differenti accessi evitando in questo modo promiscuità tra i due servizi. Inoltre, prima di procedere all’avvio dell’accoglienza è necessario ripulire e arredare la struttura per accogliere i profughi. A questo dovrà provvedere un ente di gestione che dovrà essere identificato dai Comuni attraverso la lista degli enti sociali accreditati dalla Prefettura.  Gaiani ha assicurato che i tempi non sono immediati e che i cittadini saranno informati per tempo. L’impressione è che si prenderà tempo fino a settembre per consentire di presentare il progetto di accoglienza ai cittadini per evitare che si diffondano paura e indignazione.