STEFANIA TOTARO
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Seviziò e sequestrò miss svedese: 20 anni a Claudio Rossetto

Risarcimento da 300mila euro per la ragazza che ha vissuto sei mesi da incubo segregata a Cinisello Balsamo

Il palazzo dell’orrore

Cinisello Balsamo (Milano), 10 giugno - Venti anni di reclusione e una provvisionale di 300mila euro sul risarcimento dei danni alla vittima. E' la condanna inflitta dal Tribunale di Monza a Claudio Rossetto, il sedicente agente pubblicitario di 42 anni accusato di avere tenuto sequestrata, violentata, torturata fisicamente e assoggettata psicologicamente per 6 mesi nella sua abitazione la miss svedese di 24 anni D., 'liberata' nel marzo 2015 dai carabinieri arrivati nell'appartamento di Cinisello Balsamo dopo la telefonata della mamma di Rossetto che segnalava una lite violenta con il figlio.

Per questa vicenda l'uomo è finito in carcere, da cui era uscito nel dicembre 2013 dopo aver scontato 5 dei 7 anni di condanna per violenza sessuale, percosse, minacce e ingiurie: nel 2008 aveva rapito una 18enne bielorussa, torturandola nel box dello stesso edificio. I giudici hanno infatti applicato all'imputato la recidiva specifica, condannandolo anche al pagamento delle spese di mantenimento in carcere, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, da funzioni di tutela e da lavori in ambienti frequentati da minorenni. 

Alla ragazza il Tribunale ha riconosciuto una provvisionale di 300mila euro sul risarcimento dei danni. I giudici hanno disposto anche la trasmissione degli atti del processo alla Procura di Monza che dovrà decidere se procedere eventualmente anche nei confronti della madre dell'imputato, che viveva insieme al figlio nella casa del sequestro di persona.

Il pm monzese Vincenzo Fiorillo aveva chiesto la condanna a 18 anni. Il difensore di parte civile un risarcimento dei danni di 880mila euro. I difensori dell'imputato avevano chiesto l'assoluzione puntando il dito sulle incongruenze tra quello raccontato dalla parte civile nell'incidente probatorio, dove parlava di un'iniziale relazione sentimentale e nella denuncia, dove parla di immediate violenze.