Bresso, pesca illegale al lago di Bruzzano: sequestrate tre reti “a strascico”

In azione le guardie ecologiche volontarie del Parco Nord Milano

Le guardie ecologiche in azione

Le guardie ecologiche in azione

Bresso (Milano), 8 luglio 2017 - La si potrebbe definire una pesca a strascico, quella bloccata per un soffio dalle guardie ecologiche volontarie (Gev) del Parco Nord Milano. Giovedì al tramonto una pattuglia delle Gev era in servizio tra i sentieri delle aree milanesi del Parco, quando ha notato degli strani galleggianti spuntare dal filo d’acqua del lago di Bruzzano, ai margini di via Giuditta Pasta e al confine tra Milano, Cormano e Bresso. Gli è bastato avvicinarsi per capire che erano qualcosa più che dei galleggianti. La punta più superficiale di un sistema di reti da pesca che qualcuno aveva aperto lungo tutto il lago.

In breve le Gev hanno estratto dall’acqua ben tre grosse reti da pesca alte circa un metro e lunghe oltre 30 metri ciascuna. Un sistema di reti in grado di coprire una superficie di circa 100 metri e di mettere in atto un sistema simile a quello della pesca a strascico, attraverso il quale degli ignoti “pirati” avrebbero potuto ripulire l’intero specchio d’acqua di tutta la sua vita. Probabilmente le reti erano state posate qualche ora prima da qualche gruppo di pescatori di frodo. Del resto non si tratta del primo episodio di pesca fraudolenta negli specchi d’acqua del Parco Nord. Ma mai prima d’ora si era scoperto una situazione di illegalità così vasta, quasi industriale. Oltre alle reti, le Gev hanno posto sotto sequestro anche una canna da pesca. Purtroppo, estraendo le reti dall’acqua, i volontari hanno dovuto lavorare non poco per estrarre tutti i pesci che erano già rimasti intrappolati.

Sono stati posti in salvo una quarantina di pesci, di peso compreso tra i 500 grammi e il chilo. È stata anche salvata una tartaruga. Nella zona del ritrovamento erano presenti alcune persone che però hanno completamente ignorato le operazioni delle Gev. Potrebbe trattarsi dei gestori del traffico illegale di pesce. Tuttavia non esistono elementi che possano confermarlo. Dunque la denuncia è avvenuta a carico di ignoti. Già in passato le guardie ecologiche, comandante dall’ufficiale cavaliere Mino Capelloni, hanno sorpreso pescatori di frodo. In diverse occasioni sono stati multati frequentatori che si erano armati di canne da pesca. Il lago maggiormente preso di mira, probabilmente anche per le sue dimensioni, è il grande lago di Bruzzano, al confine con Bresso.