San Raffaele, il tesoro è in vendita. Al fondo Polis le case dell’Edilraf

Passa di mano uno dei gioielli del San Raffaele, il complesso residenziale «Il Ruscello» lasciato incompiuto dalla controllata Edilraf a Cologno Monzese, alle porte di Milano di Luca Zorloni

Una veduta del complesso del «Ruscello» (Spf)

Una veduta del complesso del «Ruscello» (Spf)

Milano, 23 ottobre 2014 - Passa di mano uno dei gioielli del San Raffaele, il complesso residenziale «Il Ruscello» lasciato incompiuto dalla controllata Edilraf a Cologno Monzese, alle porte di Milano. Nelle scorse settimane Polis fondi, la società di gestione del risparmio (sgr) presieduta dall’ex rettore della Bocconi, Roberto Ruozi, ha perfezionato per 32 milioni di euro l’acquisto del progetto immobiliare di 180 appartamenti, avviato nel 2006 e mai consegnato. Nel mezzo, al netto dei cantieri al ralenty, ci sono stati il crac nel 2011 dell’ospedale fondato da don Verzé, un buco di quasi un miliardo di euro e un piano milionario di dismissioni delle controllate della galassia San Raffaele lontane dalla sanità. Tra cui, per l’appunto, Edilraf e l’unico progetto che la società immobiliare sia riuscita a far partire: le case di Cologno Monzese.

Il 17 ottobre dello scorso anno il Tribunale di Milano ha dato il via libera alla procedura di concordato preventivo per la srl. E un anno dopo la vendita è andata in porto. Come conferma il liquidatore giudiziale, Laura Guazzoni, Polis è l’unica ad aver messo sul piatto un assegno per l’affare immobiliare. In assenza di «offerte migliorative» e con il voto unanime dell’assemblea dei creditori, «abbiamo proceduto all’acquisto, precisa l’amministratore delegato di Polis, Paolo Berlanda. Tuttavia l’operazione va in frigo per sessanta giorni, tempo che il Ministero dei beni culturali decida se esercitare o meno la prelazione sull’acquisto del tesoro del complesso, la settecentesca Villa Cacherano. A fine settembre la liquidazione è cosa fatta. La residenza confluirà in un fondo immobiliare ribattezzato proprio «Il Ruscello»: durata dieci anni, anche se Berlanda confida di «arrivare in fondo alla vendita delle case prima della scadenza».

Obiettivo della sgr è riavviare i cantieri dei due lotti (uno storico e uno moderno), completare la costruzione e infine mettere sul mercato gli alloggi. La tabella di marcia prevede di iniziare i lavori entro fine novembre e portarli a termine in «15-18 mesi», chiosa l’ad. Con un investimento da dieci milioni di euro, cinque volte tanto la stima pre-concordato preventivo. D’altronde, pesano due anni di fermo cantiere. Sotto la gestione Edilraf «Il Ruscello» si era rivelato un flop: dal 2007 al 2011 era stati venduti appena 39 appartamenti su 180 (tutti liquidati dall’assicurazione Generali). Perché dovrebbe andare meglio ora, con la cautela sul mattone e il credito ridotto? «A penalizzare l’iniziativa era che vendevano sulla carta, l’esperienza insegna che è difficilissimo – risponde l’ad –. Uno vuole vedere l’immobile finito».

Con profitti così scarsi, Polis ha giudicato fuori budget la stima di quanto, per i commissari giudiziali, avrebbe dovuto incassare Edilraf dalla liquidazione: 52 milioni di euro. Tanto che la sgr si è aggiudicata il villaggio per venti milioni di meno. Polis è partecipata dalla Popolare di Sondrio e Banca Ubi (entrambe al 19,60%), due degli istituti impegnati nel salvataggio dell’ospedale, ma Berlanda precisa che nessuno degli azionisti ha caldeggiato l’operazione. Hanno contato gli imput arrivati da Roma sulle misure sblocca-cantieri. Così, un anno e mezzo fa, il fondo accende un riflettore sul tesoro del San Raffaele. E se ne compra un pezzo.

luca.zorloni@ilgiorno.net @Luke_like