'Ndrangheta, la Procura in Comune a Rho

Acquisita la documentazione urbanistica dopo il caso Addisi di Roberta Rampini

Luigi Addisi, ex consigliere Pd arrestato

Luigi Addisi, ex consigliere Pd arrestato

Rho, 1 novembre 2014 - La Procura di Milano ha acquisito nelle scorse ore dagli uffici tecnici comunali di Rho tutta la documentazione relativa alle variazioni urbanistiche di “Palazzo Gorani” e all’adiacente “fascia verde di mitigazione ambientale” di 936 metri quadrati che separa il nucleo storico di Lucernate dalla zona industriale, comparto sul quale la ‘ndrangheta aveva mire speculative.

Era qui che gli uomini legati al clan Mancuso volevano realizzare due operazioni immobiliari«Un atto dovuto», spiega il sindaco di Rho, Pietro Romano, che ha messo a disposizione degli inquirenti documenti e tavole per fare chiarezza su quello che è ormai è stato ribattezzato «l’affare Lucernate». Intanto nel carcere di Opera, si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Luigi Addisi, l’ex consigliere comunale del Pd arrestato martedì scorso con l’accusa di riciclaggio e abuso d’ufficio con l’aggravante di aver favorito l’associazione mafiosa. L'ex esponente del Pd finito in cella nell’ambito dell’inchiesta «Quadrifoglio», braccio politico della ‘ndrangheta calabrese, millantava di poter ottenere dei vantaggi urbanistici per quell’area confidando sull’ignoranza in materia dei suoi soci. Dopo le sue dimissioni lo scorso 15 aprile non frequentava più la piazza, si era anche allontanato dalla vita politica rhodense nonostante i suoi trascorsi prima in Forza Italia e poi nell’Udeur. Un fatto grave per la città e per il Pd che nonostante trascorsi, parentele e amicizie sospette, aveva candidato Addisi per le amministrative del 2011. «Vigileremo perché queste cose non accadano più», ha promesso l’altra sera in aula consigliare il primo cittadino.

Dopo i fatti avvenuti a Rho anche il Comune di Cornaredo ha deciso di mettere in campo fatti concreti per «debellare il cancro della ‘ndrangheta»«Nelle prossime settimane approveremo la delibera Trasparenza a costo zero - dichiara Giacomo Manfredi, assessore cornaredese alla Legalità - una la linea di indirizzo che prevede maggiore incisività lotta alla corruzione e promozione della trasparenza. Sono cinque i punti sui quali viene chiesta una maggiore trasparenza rispetto a quanto già previsto della legge: anagrafe degli eletti, trasparenza economica, etica pubblica e responsabilità politica, tavola pubblica per la trasparenza e open data sui beni confiscati». Infine il Comune valuterà anche come introdurre strumenti migliorativi per il controllo sugli appalti e sugli operatori privati che operano nel territorio per garantire più trasparenza.

roberta.rampini@ilgiorno.net