Amianto all'ex Alfa, richieste di condanna da 6 a 3 anni per quattro ex dirigenti

Il Pm Ascione conclude la requisitoria nell'ambito processo morti amianto stabilimento Arese

I tecnici addetti alla rimozione dell'amianto con le tute speciali

I tecnici addetti alla rimozione dell'amianto con le tute speciali

Arese (Milano), 19 gennaio 2017 - Sei anni di carcere per Corrado Innocenti, amministratore delegato dell'Alfa Romeo dal 1978 al 1985, cinque anni di carcere per Vincenzo Moro, amministratore delegato Alfa Romeo dal 1974 al 1978, tre anni di carcere per Paolo Cantarella e Giorgio Garuzzo, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Fiat Auto negli anni '90, che sarebbero responsabili della morte di due operai. Assoluzione per i due ex dirigenti Piero Fusaro e Giovanni Battista Razelli. Sono queste le richieste del Pm Maurizio Ascione al termine della sua requisitoria nell'ambito del processo per la morte di 10 operai dell'Alfa Romeo di Arese.

Nella prima fase dell'arringa, mercoledì pomeriggio, l'accusa aveva già chiesto l'assoluzione di tutti gli imputati per le morti di cinque operai in quanto durante il dibattimento non sarebbe stata provata la certezza che la morte per mesiotelioma sia imputabile al lavoro nella fabbrica automobilistica aresina. Giovedì mattina davanti al giudice della nona sezione penale Paola Braggion il Pm ha concluso la requisitoria e formulato le richieste di condanna. La morte dei dieci operai, sarebbe stata provocata dall'esposizione alle fibre d'amianto, "ben presente nell'ambiente e nel processo di lavorazione". Inoltre Ascione ha ribadito che i comportamenti dell’asset dirigenziale erano di "assoluta mancanza di cautele nella linea di produzione nonostante ci fosse conoscenza che l'amianto era una sostanza pericolosa prima ancora dell'entrata in vigore della legge 275 del 1992 che metteva fuori legge l’amianto come materiale altamente cancerogeno".