Depurazioni pagate ma mai effettuate: ecco il maxi risarcimento

Circa 250 mila a chi presenterà le domande per i rimborsi di Manuela Marziani

Lorenzo Galbiati, presidente Adiconsum

Lorenzo Galbiati, presidente Adiconsum

di Manuela Marziani

Pavia, 15 settembre 2014 - Spetta a molti pavesi, ma come spesso accade nel nostro Paese, se non si chiede non si potrà ottenere. E per il momento sono state solo 420 le istanze presentate per ottenere il rimborso della tariffa di depurazione per le utenze allacciate alla fognatura e non servite da depurazione. In provincia, da una stima fatta dall’Azienda territoriale d’ambito, la somma che dovrà essere restituita ai cittadini è di circa 250mila euro. Perché ci sono paesi in cui l’impianto di depurazione è assente come Albonese, Trovo e Vidigulfo, ma anche realtà periferiche come frazioni o piccoli agglomerati di case non collegate agli impianti. «Il rimborso è previsto da una sentenza della Corte Costituzionale — dice il presidente di Adiconsum Lorenzo Galbiati che sta invitando le famiglie a presentare la domanda — che impone la restituzione di una somma anche per le interruzioni temporaneee del servizio di depurazione. In questo caso, di fatto il diritto è di tutti gli utenti della provincia. Naturalmente con una differenza, perché se nel caso in cui in bolletta sia stato imposto un costo per la depurazione in assenza di depuratore, si tratta di 10 semestralità, quindi qualche centinaio di euro, in caso di interruzione si ridurrebbe drasticamente, l’interruzione giornaliera “vale” pochi centesimi». Adiconsum comunque invita a inviare l’istanza di rimborso anche per sollecitare quella trasparenza dovuta, per legge, dagli erogatori del servizio di depurazione agli utenti. 

«La Corte Costituzionale — prosegue Galbiati — ha impiegato 6 anni per emettere una sentenza, mentre i cittadini non hanno nemmeno un mese per chiedere l’eventuale rimborso». Le domande si possono presentare fino al primo ottobre ed è possibile da subito chiedere il rimborso dal 16 ottobre 2003 al 15 ottobre 2008 della quota tariffa per depurazione agli erogatori. «Le aziende erogatrici sanno esattamente chi sono i destinatari del rimborso — continua il presidente di Adiconsum — perché non prevederlo immediatamente in bolletta? Forse perché così non tutti lo richiederanno e ci sarà un ulteriore risparmio sul quantum da restituire».

Infatti, mentre l’Ato ha di recente illustrato la novità, alcune aziende si chiamano fuori. Asm Voghera, Acaop e Broni Stradella per esempio sostengono di aver presentato oneri deducibili per investimenti relativi a specifici interventi per impianti di depurazione a servizio di alcuni comuni nel periodo 2003/2008. «Non essendo a conoscenza per il momento dei comuni interessati all’esclusione — conclude Galbiati — consigliamo agli utenti di presentare ugualmente la richiesta di rimborso». Le domande si possono inviare con semplice lettera o consegnate direttamente dagli utenti alle aziende interessate. Gli iscritti alla Cisl possono consegnarle ai sindacati di categoria o consegnarle nelle sedi Adiconsum e Cisl di Pavia, Voghera e Vigevano. 

manuela.marziani@ilgiorno.net