Pavia, il centro anti-tumori ha bisogno di 35 milioni di euro

I politici locali chiedono fondi extra per il Cnao, struttura d'eccellenza nazionale di Manuela Marziani

Una sala del Cnao (Torres)

Una sala del Cnao (Torres)

Pavia, 10 novembre 2014 - Trentacinque milioni per sostenere l’attività del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Cnao). I fondi che dovrebbero portare in Strada Campeggi 15 milioni nel 2015, 10 nel 2016 e altrettanti nel 2016, già promessi dal ministero della Salute, sono stati sollecitati da Scelta Civica attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità.

«Con la realizzazione di questo centro, uno dei pochi al mondo — hanno motivato i parlamentari Giovanni Falcone e Andrea Mazziotti —, il Governo ha inteso dotare l’Italia di un polo di eccellenza per la cura dei tumori. L’adroterapia è un trattamento indolore, preciso e mirato che consente di colpire il tumore in modo selettivo, senza danneggiare i tessuti sani che lo circondano e, in alcuni casi, di uccidere anche le cellule “sopravvissute” alla radioterapia convenzionale. E’ una terapia consigliata per circa 3.000 pazienti all’anno in Italia». Il centro è costato complessivamente 135 milioni di euro per la realizzazione e 45 milioni per la sperimentazione, chiesta dal ministero della Salute per verificare la sicurezza e l’efficacia dell’adroterapia.

Questa fase, cominciata nel 2011, si è conclusa nel 2013 con la marcatura C E e ha coinvolto 181 pazienti. Da gennaio sono cominciati i trattamenti veri e propri, che a fine anno dovrebbero riguardare 600 malati oncologici, 150 dei quali provenienti dalla Lombardia con tariffe stabilite dai 12 ai 24mila euro. I contributi erogati dallo Stato, invece, finora ammontano a 94,5 milioni complessivi. «L’emendamento intende portare a compimento il finanziamento pubblico già previsto nei precedenti provvedimenti legislativi» hanno aggiunto i parlamentari. Se i 35 milioni non dovessero arrivare, il Cnao sarebbe costretto a rallentare la propria attività. Per scongiurare l’ipotesi, nei giorni scorsi anche l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti (Gal), aveva presentato un emendamento allo Sblocca Italia, bocciato in commissione. Un’altra presa di posizione era stata annunciata dal senatore della Lega, Gian Marco Centinaio, mentre la deputata del Pd Chiara Scuvera aveva sostenuto che i 35 milioni fossero un finanziamento garantito di cui poi si erano perse le tracce.