Ricorso al Tar sulla fusione delle Camere di commercio: sentenza rimandata

Si discuterà il 24 gennaio davanti al Tribunale amministrativo regionale l'atto di impugnazione contro l'aggregazione delle Camere di commercio di Monza e Milano presentato da Cgil, Cisl e Ui Brianza

Gli uffici della Camera di commercio

Gli uffici della Camera di commercio

Monza, 15 dicembre 2016 - Tutto rimandato. Il ricorso dei sindacati al Tar della Lombardia contro la fusione fra la Camera di commercio di Monza e quella di Milano, sarà discusso il 24 gennaio. L’appuntamento era fissato il 13 dicembre ma «il giudice ha probabilmente ritenuto sia necessario più tempo per arrivare a un pronunciamento», ha spiegato il segretario generale della Cisl Brianza, Rita Pavan.

Un secondo «rinvio». Infatti l’8 novembre il Tribunale amministrativo regionale aveva considerato il primo ricorso presentato da Cgil, Cisl e Uil Brianza «superato». Questo perché i sindacati avevano impugnato le delibere prese dalle Camere di commercio ma nel frattempo era arrivato il decreto del ministero a sancire la fusione. Quindi Cgil, Cisl e Uil avevano portato avanti il ricorso presentando delle «motivazioni aggiuntive» e impugnando (in un procedimento distinto) la delibera ministeriale anche davanti al Tar del Lazio.

Non solo. Il 7 novembre (probabilmente non a caso dopo l’esito del Referendum che lascia in vita le province) anche la Provincia di Monza ha deciso di presentare un suo ricorso (inizialmente si era accodata a quello dei sindacati) davanti al Tar della Lombardia.

Non è dunque escluso che il giudice abbia ritenuto necessario più tempo per esaminare le «motivazioni aggiuntive» e magari «unificare» i due ricorsi (nei quali si chiede la sospensiva e il giudizio nel merito) anche alla luce dell’esito del Referendum. L’obiettivo di sindacati e Provincia è quello di difendere l’autonomia della Camera di commercio di Monza «per il bene del territorio» anche in considerazione del fatto che «la riforma che prevede di passare da 105 a 60 Camere di commercio in Italia stabilisce parametri secondo i quali la Camera brianzola avrebbe tutti i numeri in regola per restare da sola e garantire il giusto sostegno alle imprese del territorio».