Spalletti riparte dai soliti “fedelissimi“

Il tecnico deciso a confermare la formazione delle ultime cinque gare

Luciano Spalletti parla con Miranda e Skriniar, pilastri della difesa

Luciano Spalletti parla con Miranda e Skriniar, pilastri della difesa

Milano, 18 novembre 2017 - C'è’ soltanto l’allenamento della vigilia tra l’Inter e l’Atalanta e Luciano Spalletti non sembra troppo intenzionato a cambiare strategia e uomini ai quali affidarsi. Lo aveva detto nella conferenza stampa prima della sosta per le nazionali: ormai con questi impegni bisogna conviverci e fare in modo di gestire le forze. Per sua fortuna nessuno dei giocatori reduci dalle gare con le rappresentative ha riportato problemi di rilievo, cosa che al contrario era accaduta in ottobre a Marcelo Brozovic.

Proprio il croato è uno degli elementi che meglio si sono distinti nelle rappresentative, ma sebbene la candidatura non sia da scartare, ad oggi Borja Valero sembra un passo avanti per il ruolo di trequartista. Con lui tutti gli altri che nelle ultime cinque partite hanno giocato fin dal 1’, schierati con il 4-2-3-1 che Spalletti non ha mai abbandonato da inizio stagione (confortato dagli ottimi risultati). Ci sarà anche Mauro Icardi, il cui rientro martedì scorso in gruppo ha permesso al giocatore di lavorare sulla condizione in vista di domani sera, con ai lati Ivan Perisic e Antonio Candreva, al quale manca ancora il primo centro in stagione. Scelte che in qualche modo potrebbero cominciare a pesare sull’umore di qualche elemento. Detto di Brozovic, per il quale oggi non stanno piovendo richieste di informazioni per una possibile cessione, si prevede ad esempio una ulteriore bocciatura per Joao Mario. Nonostante il gol segnato all’Arabia Saudita con la maglia del Portogallo, il centrocampista non è ancora riuscito a scalare le gerarchie del tecnico nerazzurro.

A questo punto una sua cessione a gennaio è un’ipotesi da tenere in considerazione. Dal ritiro dei lusitani il giocatore ha fatto filtrare una certa insofferenza per il ruolo di seconda scelta, alla quale è stato ridotto anche per colpe proprie (gli è mancata continuità di rendimento). Il Paris Saint-Germain ha preso informazioni da tempo, non c’è ancora alcuna trattativa in atto ma non è un mistero che a Walter Sabatini piaccia molto uno degli «esuberi» dei parigini, Javier Pastore, acquistato a Palermo proprio dall’attuale direttore tecnico di Suning. Così come lo ha soffiato all’Inter, che sul «Flaco» aveva puntato gli occhi ma se lo è visto sfilare dai siciliani, allo stesso modo potrebbe portarlo in nerazzurro a qualche anno di distanza. Se verrà confermato Nagatomo a sinistra a restare fuori sarà anche Dalbert. Con un tecnico come Spalletti (che ieri su Instagram ha ringraziato nuovamente i tifosi, riportando i numeri degli spettatori a San Siro nelle precedenti gare e scrivendo che per i tifosi «la clausola rescissoria non ha prezzo») la squadra viene prima di ogni ambizione personale e il forte esborso estivo della società non basta da solo a giustificare l’impiego. Serviranno riscontri sul terreno di goco. Per ora non ne sono arrivati abbastanza.

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