Milan, cura Inzaghi: gli scontenti sono tanti. Lo sfogo della moglie di Pazzini: "Non c’è meritocrazia"

Milano, 31 ottobre 2014 - La “pareggite” del Milan (4 nelle ultime 6 gare) chiama Inzaghi a profonde riflessioni. SuperPippo ha saputo riportare entusiasmo e regole all’interno dello spogliatoio, ma emergono le prime crepe tra gli scontenti. Mercoledì sera Silvia Slitti, la moglie di Pazzini su Instagram, ha attaccato duramente Inzaghi per le poche occasioni concesse al Pazzo: «Non c’è meritocrazia». Il post è stato rimosso poco dopo e per chiarire la questione è sceso in campo Adriano Galliani con una telefonata riconciliatoria al numero 11 rossonero a cui è stata ribadita stima e fiducia. Tuttavia il divorzio sembra imminente, probabilmente già a gennaio. Anche Diego Lopez ha accettato malvolentieri le panchine a favore di Abbiati e si augura che l’uscita maldestra a Cagliari del portiere possa convincere Inzaghi a concedergli una chance.

Inzaghi deve ora dimostrare di sapere gestire il gruppo, oltre che dare un vero stile di gioco alla squadra. Il centrocampo fatica a dare geometrie (per questo l’inserimento tra le mezzali di Bonaventura, che è tornato a Milano dopo aver passato la notte in osservazione a Cagliari per il trauma cranico subito durante la gara) e gli attaccanti faticano a trovare la porta nonostante il Milan sia la squadra ad aver segnato di più in campionato (18 gol).

Un paradosso. Torres non segna dal 23 settembre, El Shaarawy da 20 mesi e Menez sembra essere ripiombato nell’apatia di Parigi con un atteggiamento infastidito e prestazioni ben lontane dalle magnificenze dell’avvio di stagione. Buone notizie intanto arrivano dall’infermeria: Riccardo Montolivo, dopo l’ok dei professori Herbert Schoenhuber e Riccardo Accetta (che lo operarono il 2 giugno scorso dopo la frattura alla tibia rimediata in Nazionale), potrà iniziare la preparazione atletica per poi rientrare progressivamente in gruppo. Quasi impossibile recuperare per il derby di 23 novembre, Montolivo tornerà in campo tra dicembre e gennaio.