L’Inter dell’Est in Cina non va più di moda

La pattuglia della ex Jugoslavia si riduce sempre più ma ora c’è da pensare al Genoa

Inter: Handanovic

Inter: Handanovic

Milano, 6 maggio 2017 - L’era dell'Inter con una forte caratterizzazione balcanica sta per concludere il suo ciclo. E’ di un anno e mezzo fa la foto postata da Adem Ljajic, allora all’inizio della sua unica stagione in nerazzurro, con tutti i rappresentanti dell’ex Jugoslavia messi in fila uno di fianco all’altro: lo stesso Ljajic e Vidic dalla Serbia, il montenegrino Jovetic, lo sloveno Handanovic e il duo croato formato da Brozovic e Perisic.  Sei uomini, un gruppo già oggi ridotto a soli tre elementi (il portiere e i due nazionali rossocrociati). In vista della prossima stagione rischia di rimanere il solo estremo difensore, considerato il mercato che hanno proprio i croati nerazzurri e la necessità di fare cassa entro il 30 giugno per gli accordi sul bilancio presi con l’Uefa. E’ la testimonianza di un processo di cambiamento che ad oggi guarda lontano rispetto all’est europeo. Non si tratta ovviamente di un problema di nazionalità: se l’Inter avesse preso Modric alcuni anni fa, quando tutti cercavano l’attuale centrocampista del Real Madrid, oggi avrebbe in squadra una stella di prima grandezza.

Proprio agli spagnoli ha invece dovuto cedere, per fare cassa e perché l’offerta era troppo invitante, il connazionale Kovacic nel 2015. Quel che sta facendo virare Suning verso un mercato diverso da quello balcanico è la voglia di alzare l’asticella, non andando più a sondare i giovani talenti (in tal senso i Paesi slavi sono una fucina) ma i già affermati campioni.Molti di questi sono oggi accasati a una diretta concorrente per le alte posizioni, la Roma, che è disposta a vendere. Per questo circolano i nomi di Manolas, di Ruediger (anche se non ci sono conferme alle voci provenienti dalla Germania su una proposta da 40 milioni di euro), nonché di Strootman e Nainggolan a centrocampo. C’è anche una candidatura per la panchina, sempre proveniente dalla Capitale, ed è quella che riguarda Luciano Spalletti. Le prossime quattro gare saranno molto probabilmente le ultime alla guida dei giallorossi per il tecnico di Certaldo, il che significherebbe avere le mani libere per un eventuale approdo a Milano.

Arrivare a Conte o Simeone, come vorrebbe una buona fetta dei dirigenti di stanza in Corso Vittorio Emanuele, non è altrettanto semplice. Sono vincolati entrambi dai contratti con le rispettive squadre e possono contare su realtà oggi più forti dell’Inter, come Chelsea e Atletico Madrid. A meno che PIoli non centri l’Europa League con un filotto finale, facendo risalire le sue quotazioni. Ad oggi non è l’ipotesi più probabile. Nel frattempo Inter con gli uomini contati in vista della sfida di Marassi tra Genoa e Inter di domani. Ansaldi e Miranda non saranno della partita così come Murillo, che è squalificato. La coppia di centrali di difesa dovrebbe essere composta da Medel e uno fra D’Ambrosio e Andreolli. Ieri in mattinata il penultimo allenamento dei nerazzurri, settimi a 56 punti, chiamati alla riscossa dopo il ko casalingo con il Napoli di domenica scorsa.

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