Sfregiato con l'acido, l'abbraccio complice in carcere per i due amanti diabolici

Pietro Barbini e Stefano S. si sono incontrati in questo mese al Niguarda. Si sono conosciuti, confortati, hanno cercato tracce di possibili contatti. Ed è la stessa ricerca che stanno facendo gli inquirenti di Marinella Rossi e Marianna Vazzana

Alexander Boettcher accompagnato da carabinieri e penitenziaria in tribunale a Milano

Alexander Boettcher accompagnato da carabinieri e penitenziaria in tribunale a Milano

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Milano, 31 gennaio 2015 - Si abbracciano, è mezza mattina nell’ufficio colloqui di San Vittore. Le mani sfiorate, un’ora intensa di sguardi e parole. Priorità assoluta aveva dato Alexander Boettcher, quinto raggio, alla richiesta di incontro con Martina Levato, sezione femminile. Incontro ottenuto come colloquio straordinario (lui ha esaurito la quota mensile) e giustificato dal fatto che la gravidanza di Martina sta scivolando verso tempi che potrebbero imporre scelte. Il loro colloquio virato tutto su se stessi. Ammesso dal giudice della nona penale Anna Introini (senza il parere richiesto del pm Marcello Musso che si sarebbe comunque detto contrario). E Martina e Alexander parlano alla loro maniera di Martina e Alexander. Restano fuori dal colloquio quelle facce bruciate dall’acido, destinate all’irriconoscibilità, la vita di ragazzi come loro infilata in un tunnel di bende, interventi, plastiche. 

Ma gli amanti totali dovranno pur fare i conti con il mondo: elementi nuovi e tenuti sottotraccia portano in tarda serata la polizia a notificare a Martina un nuovo decreto urgente di perquisizione esterna, in casa e pertinenze. Quelli a cui è stata cancellata la faccia: torna ieri al mondo il primo ragazzo entrato, inspiegabilmente, nel giro di acido buttato addosso a giovani di buone famiglie, belli, studenti, preferibilmente di Economia. Stefano S., 25 anni, Economia alla Bicocca, finalmente a casa dopo tre mesi di ricovero al Grandi Ustionati di Niguarda. È il primo finito nel loop dell’acido muriatico. Imposte chiuse, silenzio nella villetta a San Siro, via Quarto Cagnino. Tre mesi trascorsi senza sapere perché, alle cinque del mattino del primo novembre, due persone infagottate, con capucci e sciarpe, lo hanno aggredito mentre tornava a casa dalla discoteca con una secchiata di muriatico sul fianco destro. Faccia e occhi. La stessa sorte di Pietro Barbini, lo studente di Economia a Boston, che almeno conosce in Martina e Alexander chi lo ha ridotto col volto scarnificato e un occhio menomato. Stefano S., no, non sa chi puó averlo tanto odiato. «Non è al massimo della forma – dice con sobrietà Luca che di Stefano conserva il volto del fratello gemello – . L’occhio sinistro è compromesso, vede ancora appannato». Condannato per due anni e tenere una calotta in faccia, a protezione della pelle in ricrescita, interventi settimanali di ricostruzione, una prognosi incerta sull’occhio sinistro. Il supporto costante di uno psicoterapeuta. Pietro Barbini e Stefano S. si sono incontrati in questo mese al Niguarda. Si sono conosciuti, confortati, hanno cercato tracce di possibili contatti. Ed è la stessa ricerca che stanno facendo gli inquirenti, il procuratore aggiunto Alberto Nobili, i sostituti Musso e Cecilia Vassena (titolare del fascicolo su Stefano, tuttora a carico di ignoti) e che hanno ricevuto la visita ieri dei legali dello studente in Bicocca, gli avvocati Andrea Orabona e Nicoletta Maggioni. «Levato e Boettcher, sono facce sconosciute», dice Stefano. Tra una decina di giorni sarà sentito dagli inquirenti. Suo fratello: «C’è sempre un sacco di gente nelle discoteche. Nemmeno io ricordo di averli mai visti». E si va alla paziente caccia di nessi: rubriche telefoniche, contatti su Facebook. E discoteche, punto in comune fra Stefano, almeno, e l’altra vittima, il fotografo Giuliano C., salvatosi dal bagno d’acido in via Nino Bixio il 15 novembre (e di cui sono indagati Martina e Alexander). The Club, Divina, Old Fashion. Frequentate da tutti loro. E poi altri nessi che non sfuggono agli investigatori: la notevole somiglianza tra Stefano e Giuliano: alti, belli, bruni, nasi marcati. Persone che al buio facilmente si potrebbero scambiare. Entrambi non conoscono Martina e Alexander. Ma, se sono loro i diabolici seriali, chi stavano cercando Giuliano o Stefano?