Io, docente di rap contro i bulli

Daniele Vitrone, in arte Diamante insegna in 19 classi della scuola media Borsi Hip hop fra geografia e matematica

Daniele Vitrone e canzoni composte dagli alunni

Daniele Vitrone e canzoni composte dagli alunni

Milano, 20 gennaio 2018 - L'Hip Hop entra in classe e con sé trascina la sua carica creativa, il senso di appartenenza intriso alla sua genesi, e i valori di rispetto e fratellanza che hanno fondato un genere. È lo spirito con cui il rapper Daniele Vitrone, in arte Diamante, ha intrapreso il laboratorio musicale “Make rap – make par(t)” che, tra ottobre e dicembre, ha coinvolto 19 classi nella scuola media Borsi di Milano, in zona Bonola. Per la prima volta rime e sonorità squisitamente rap hanno trovato spazio nell’orario curricolare di una scuola pubblica, fra una lezione di geografia e una di matematica.

Come ci è riuscito?

«Merito della cooperativa sociale Verde onlus che ha vinto il bando. Da anni tenevo laboratori musicali e di scrittura rap ma non mi era mai capitato di farlo in orario scolastico, con tanto di valutazioni sulla partecipazione espressa dai ragazzi. Fra gli scopi del progetto, e sono stato affiancato dal musicista Davide Berardi, quello di comporre canzoni che, affrontando tematiche del quartiere, stimolassero senso di cittadinanza attiva fra i giovani».

Nel farlo ha incontrato qualche difficoltà?

«In realtà ho raccolto solo un grande entusiasmo da parte di tutti. Prima di cominciare ho invitato i ragazzi a fare un urlo battendo le mani a tempo sui banchi: l’effetto è stato più che positivo, quasi liberatorio. Durante le lezioni ogni sezione ha scritto il proprio testo sulla base del vissuto personale dei ragazzi. Ho spiegato loro come, partendo dal grigiore del quartiere o dalla sofferenza, spesso nascano creatività e valori positivi, proprio come avvenne fra le gang del Bronx che misero da parte violenza e rivalità in nome dell’hip hop».

E quali sono i valori positivi che il rap può veicolare?

«Pace, divertimento e amore. Ma anche il rispetto per se stessi e riconoscere l’altro come simile. E ancora l’amicizia e il valore della condivisione di spazi e idee. Facendo leva su questi aspetti abbiamo affrontato anche temi quali bullismo e cyberbullismo che, in alcuni casi, hanno trovato spazio fra le loro rime».

Il progetto si è concretizzato anche con uno spettacolo… «Abbiamo realizzato 19 canzoni, una per classe e, a dicembre, ci siamo esibiti in una sorta di saggio scolastico. Ieri, invece, due classi hanno avuto l’occasione di esibirsi a palazzo Re Enzo, a Bologna, nell’ambito di “Futura”, la tre giorni di iniziative formative e dibattiti pensata dal Ministero dell’Istruzione. Io, invece, ho raccontato, la nostra esperienza».

Ci saranno altre iniziative simili?

«Me lo auguro. Preside e ragazzi erano davvero entusiasti. Ora siamo in attesa di finanziamenti anche perché sarebbe bello riproporre il laboratorio anche in altre scuole».

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