Lady Gaga mette a nudo dolori ed emozioni. E ipnotizza il Forum

L'artista racconta vicende familiari e dedica alcuni brani alla sua famiglia

Lady Gaga

Lady Gaga

Milano, 18 gennaio 2018 - Con una voce tonante e la famiglia nel cuore Lady Gaga ha ipnotizzato questa sera un Mediolanum Forum di Assago gremito per l'unica data italiana del tour al seguito del disco 'Joanne'. Dopo aver cancellato le date europee a settembre a causa della fibromialgia che l'affligge, Gaga è tornata più in forma che mai. Accolta da un boato, la cantante ha aperto su 'Diamond Heart' e 'A-Yò, tracce dall'ultimo disco che hanno dato subito un'impronta rock. Le molte maschere di Gaga si manifestano in uno spettacolo diviso in sette capitoli, ciascuno contraddistinto da un look, da coreografie ed effetti speciali diversi, ma soprattutto da un tema e da un suono ben precisi. Così, la hit ormai decennale 'Poker Face' e l'acclamatissima 'Perfect Illusion' servono da transizione verso l'elettronica di 'Just Dancè, 'LoveGamè e 'Telephonè (con un'improvvisata versione a cappella di 'Donatella' e un saluto all'amica Versace) e che sfuma di nuovo nel rock.

Lo show è unito da clip dal forte carattere simbolico, studiati apposta per il tour. Al termine del terzo segmento dedicato all'orgoglio, con un monologo sull'uguaglianza, esegue 'Edge of Glory' dedicandola alla sua famiglia e in particolare ai cugini Antonino, Giuseppe e Maria Germanotta. "Oggi sono qui con tutta la mia famiglia - racconta seduta al pianoforte - Ho incontrato per la prima volta i miei cugini italiani, sono venuti apposta dalla Sicilia. Penso a come i miei nonni hanno abbandonato un posto  così bello, ai sacrifici che hanno fatto: essere qui mi fa sentire di averli resi orgogliosi". Tra il tripudio di singoli come 'Alejandrò, 'Applausè, 'Born This Way' e 'Paparazzì, nel corso di una serata che l'ha vista ballare e giocare con il suo corpo di dieci ballerini, Gaga mette a nudo la sua storia personale, così centrale nell'ultimo lavoro discografico.

Il sesto atto è concentrato allora sulle ferite che lasciano segni profondi, con l'inno alle vittime di violenza 'Angel Down' e 'Joannè, la title-track dedicata alla zia morta prematuramente e di cui l'artista porta il nome. "Ogni famiglia ha le sue sfide - dice imbracciando la chitarra - Perdere Joanne è stata una delle più difficili per la mia. Il dolore ci rende tutti uguali". È il momento più toccante della serata, con l'artista visibilmente commossa, prima di un'ultima carica con 'Bad Romancè e 'The Cure e del commiato nei bis con la ballata 'Million Reasons'.

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