Milano, turisti cinesi con l'autista abusivo: "Foto e filmati per incastrarli"

Francesco Artusa, fondatore e presidente onorario della Fai-trasporto persone

Francesco Artusa, co-fondatore e presidente onorario dell’associazione di Ncc Fai-trasporto persone

Francesco Artusa, co-fondatore e presidente onorario dell’associazione di Ncc Fai-trasporto persone

Milano, 21 febbraio 2018 - «È  da un anno e mezzo che li vediamo in giro: a un certo punto, abbiamo deciso di organizzarci e di rendere pubblico questo fenomeno completamente illegale». Francesco Artusa, fondatore e presidente onorario della Fai-trasporto persone, una delle associazioni più rappresentative dei noleggiatori con conducente, spiega com’è nata l’inchiesta, se così possiamo definirla, sui conducenti abusivi di nazionalità cinese che ogni giorno stazionano davanti agli alberghi del centro.

Com’è partita?

«Alcuni colleghi hanno dato vita a un gruppo spontaneo su una chat, all’interno del quale sono confluiti video e foto degli irregolari nei pressi degli hotel di lusso o all’area arrivi dell’aeroporto di Malpensa. Abbiamo deciso di muoverci quando abbiamo visto che ormai un Van su due era guidato da un cinese o da un russo sprovvisto di qualsiasi tipo di autorizzazione a operare come autista».

Resta comunque complicato sanzionarli, visto che quasi sempre i clienti definiscono «amici» le persone alla guida.

«Ne siamo consapevoli, però il fenomeno sta dilagando. E non da oggi. Prima era limitato ai giorni del Gran Premio di Monza e alla settimana della Moda, ora si è esteso a tutto il resto dell’anno. Per di più in maniera spudorata: ormai non si fanno alcun problema a posteggiare davanti agli alberghi, come fossero conducenti con regolare licenza».

Il comandante della polizia locale Marco Ciacci ha assicurato massimo impegno da parte dei vigili sull’argomento.

«Lo apprezzo, ma devo anche dire che concentrare tutto il peso della battaglia contro l’abusivismo sulle Frecce dei ghisa è come svuotare il mare con un cucchiaino. Serve un impegno maggiore da parte di tutti, con lo Stato in prima linea».

A cosa si riferisce?

«Innanzitutto, mi piacerebbe sapere come fa una persona che formalmente non ha un lavoro – visto che passa tutto il giorno su una macchina a svolgere un’attività non censita e totalmente in nero (non si può fatturare se sprovvisti di licenza, ndr) – a potersi permettere l’acquisto e la manutenzione di veicoli che costano tra i 50 e i 100mila euro: sarebbe opportuno coinvolgere la Guardia di Finanza in questa vicenda, o comunque l’Erario. E poi si dovrebbero muovere pure le istituzioni, facendosi sentire con i rappresentanti cinesi in Italia. Del resto, non stiamo parlando di una vicenda da poco. Secondo un calcolo per difetto, ci sono 150 Van in giro che ogni giorno fruttano almeno 200 euro per 365 giorni: fate voi il conto di quanto ci perde lo Stato, senza considerare quanto ci perde la nostra categoria. Serve un immediato cambio di rotta, anche sul fronte della normativa».

 

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