Maya, il cane anti-bombe della polizia. "Così scova ogni tipo di esplosivo"

Labrador di 6 anni. Il conduttore Fuoco: "Vivrà con me quando smetterà"

Il cane Maya

Il cane Maya

Milano, 31 luglio 2016 - In servizio non si è mai seduta. E speriamo che non si sieda mai neppure in futuro. Sì, perché quella è la posizione che ha imparato ad assumere quando intercetta un ordigno.

Maya è un Labrador di 6 anni (li compirà il 28 agosto) e di mestiere fa il cane anti-esplosivo: ieri i viaggiatori in partenza per le vacanze l’hanno vista all’opera in Centrale, nell’ambito del potenziamento dei controlli di sicurezza messo in campo nei principali scali ferroviari e aeroportuali. Al suo fianco c’era come sempre il conduttore Cristiano Fuoco, assistente capo della Squadra Cinofili dell’Ufficio prevenzione generale della Questura. Un rapporto simbiotico. Un legame affettivo che va al di là della divisa. Così deve essere per mantenere il massimo livello di efficienza: «Lo vede come un gioco, e il mio compito è proprio quello di farla divertire e motivarla», spiega Fuoco, 39 anni di cui gli ultimi 10 passati alla Cinofili prima con Emy (che ora si sta godendo la "pensione" a casa sua) e poi con Maya.

Dura la passeggiata tra i trolley? "Molto impegnativa per lei, tanto che a metà mattinata le ho fatto tirare un po’ il fiato". Anche da questo si riconosce un bravo operatore: "Bisogna capire subito se è stanca". Maya "mangia lavorando". Ve lo spieghiamo meglio: il cane anti-esplosivo si ciba in azione con ricompense in croccantini (da 30 a 80 razioni) fino ad arrivare alla quantità stabilita di 400 grammi; a questi ci dovete aggiungere due biscottini, il premio finale. Non è stato facile arrivare fin qui. Lo scoglio più difficile è certamente il primo addestramento presso il Centro nazionale di Nettuno: quattro mesi per imparare a riconoscere le sostanze che stanno alla base della stragrande maggioranza delle bombe (che siano militari o rudimentali), distinguendole dagli odori «distrattori» inseriti per confondere le idee all’animale.

Maya ha passato l’esame a pieni voti. Da lì il passaggio a Milano, al canile della polizia di via Cagni. Non sta mai ferma, e quando Fuoco è di riposo o in ferie "ci pensano i miei due colleghi (che si occupano abitualmente delle altre cagnette Jasmine e Ruby, ndr) a farle svolgere un addestramento leggero". Gran fiuto e voracità come si conviene agli esemplari della sua razza, la Labrador guidata è diventata una specialista dei grandi eventi (si occupa della bonifica del sito) in questo periodo all’ombra della Madonnina: "Da Expo alla finale di Champions – elenca orgoglioso il poliziotto –. Ha partecipato a tutte le manifestazioni di rilievo internazionale". Una decina di giorni fa, Maya e Cristiano hanno monitorato con attenzione San Siro prima che la star americana Beyoncè salisse sul palco. E l’altra sera erano a Mantova per il concerto di Goran Bregovic. Senza dimenticare la trasferta all’Elba di inizio giugno per la visita del principe Alberto di Monaco. "Se tutto andrà bene – chiosa Fuoco – andrà avanti fino ai 10 anni". E poi? "Verrà a stare a casa mia".

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