Dati abbonamenti Milan: è rischio flop. Sarà record negativo nell'era Berlusconi

Prezzi più alti e i tifosi disertano San Siro di Luca Guazzoni

Campagna abbonamenti Milan

Campagna abbonamenti Milan

di Luca Guazzoni

Milano, 2 agosto 2014 - Ne ha di chiamate da fare Stephan El Shaarawy per convincere i tifosi del Milan a sottoscrivere o rinnovare (lo hanno fatto circa 7000 persone) l’abbonamento per la stagione ventura... Alto infatti è il tasso di scetticismo tra i vecchi cuori rossoneri per un mercato che non decolla - nè in entrata, nè in uscita - e per prime amichevoli poco convincenti contro le big europee nella tournèe americana (la manita del City ha dato un brutto presagio sulla stagione). Pesa, paradossalmente, anche l’assenza in calendario della Champions League - fare l’abbonamento garantiva la prelazione sul biglietto dagli ottavi in poi -. L’aumento dei prezzi è stato poi la più classica goccia che fa traboccare un vaso già colpo di frustrazione (ad esempio la tribuna d’onore è passata da 4mila euro a 4.600, il secondo blu o verde è passato da 200 a 208) L’obiettivo - che quest’anno non potrà contare sui mini abbonamenti per la sola Champions League - è di arrivare a quota 21mila tessere annuali staccate: ma, fonti interne al club, parlano di una cifra oggettivamente difficile da raggiungere. L’anno scorso furono vendute 23372 abbonamenti, in calo di 585 unità rispetto alla stagione precedente. Fu un disastro: perchè questo dato fu il peggiore di tutta l’epopea berlusconiana al Milan, sensazione che qualcosa ormai si era rotto: nemmeno il ritorno di Kakà - condito da un mini abbonamento creato ad hoc in extremis - servì a restituire la fiducia persa con le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic. Quest’anno poi pare che sarà il tracollo. Le prime proiezioni parlano di soli 18mila abbonamenti: molti degli elementi della Curva Sud (capienza 9mila spettatori, garanzia in media di 6mila tessere annuali) pare che diserteranno lo stadio. In questo caso però non è il solo scoramento verso i risultati il problema principale: alcuni di loro sono infatti stati colpiti dal provvedimento Daspo e non potranno recarsi fisicamente a San Siro per l’obbligo di firma in caserma, mentre altri eviteranno il Meazza proprio per protesta versa le autorità giudiziaria. E pensare che al Milan va la palma di squadra italiana che negli ultimi 30 anni ha portato il maggior numero di tifosi allo stadio (oltre 31 milioni) e ha avuto la migliore media degli abbonamenti venduti (44.694 a stagione). La buona notizia almeno è che verranno evitate polemiche come nell’estate del 2012 quando lo studio legale del Milan fu costretto a rimborsare 72 tifosi delusi per le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva. Secondo i supporters, poi aspramente criticati dalla Curva (che li definì «non tifosi»), le immagini dei due fuoriclasse, poi ceduti al Psg, per pruomovere gli abbonamenti furono «pubblicità ingannevole» e chiesero la restituzione dei soldi. Da allora sono cambiate, per mano dell’avvocato Cantamessa, le condizioni dell’abbonamento. Come è cambiato il vento che spira verso una San Siro sempre più vuota.

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