Trezzo, l'inceneritore non nuoce

I risultati della ricerca di Asl sul maxi forno

L'inceneritore trezzese

L'inceneritore trezzese

Trezzo sull'Adda (Milano), 4 maggio 2015 – "L'inceneritore non nuoce alla salute dei trezzesi". Piomba come un tuono la ricerca dell’Asl 2 sulle rive dell’Adda. Dopo undici anni di attesa, da quando i rifiuti hanno cominciato a essere bruciati nel forno Falck, sono pronti i risultati dello studio che ha messo sotto osservazione la popolazione dei Comuni che respirano le polveri del camino e sembra tutto in ordine. Ansie, timori e incidenti diluiti nel tempo hanno spinto i sindaci a chiedere l’approfondimento, che ha messo a nudo il legame fra il termovalorizzatore e l’incidenza di malattie nel bacino attorno al suo raggio d’azione: oltre a Trezzo che lo ospita, Basiano, Grezzago, Masate, Pozzo, Trezzano Rosa, Vaprio, coinvolti in prima persona e protagonisti della clamorosa battaglia contro il raddoppio della struttura, bloccato dalla Regione. L’osservazione non si è limitata ai 41.659 abitanti delle aree più vicine, ma è stata estesa ai confini dei Comuni a rischio, per uno screening che ha finito per radiografare 2 milioni e mezzo di persone. Sotto la lente, innanzitutto, patologie croniche e poi il consumo di farmaci per l’asma, i ricoveri e la mortalità. Passati al setaccio cercando di stanare laddove ce ne fosse sentore, in presenza di eventuali picchi, il nesso di causalità con l’inquinamento. Gli esperti si sono soffermati su migliaia di cartelle cliniche sospette e hanno concluso che "no, non ci sono legami di causa ed effetto".

Una sorpresa piacevole per molti sul fiume, anche se i risultati appena divulgati non mancheranno di far discutere. I critici li stanno ancora esaminando. "Complessivamente – spiega Aldo Bellini, direttore sanitario della Asl 2 - l’analisi, pur considerando i limiti dovuti all’utilizzo di stime, non evidenzia fenomeni allarmanti. Si tratta comunque di risultati che, anche semplicemente dal punto di vista descrittivo, forniscono spunti interessanti per possibili approfondimenti e pongono le basi per il monitoraggio dello stato di salute della popolazione, che, d’intesa coi sindaci, contiamo di effettuare periodicamente". Non ci si ferma qui, dunque. Lo promette Danilo Villa, primo cittadino di Trezzo, fra i più agguerriti a spingere sulla ricerca, a suo tempo. «Lo studio epidemiologico è sempre stato un obiettivo dell’amministrazione. Un impegno solenne preso con la comunità. Ora abbiamo un punto di partenza, ma i controlli devono continuare».