Segrate, un'altra ciclista travolta. Sos sicurezza

Emergenza in via Redecesio come in tante altre zone e il Comune si sta attrezzando

La Ghost Bike sulla Rivoltana dov'è stata uccisa una donna sulle due ruote

La Ghost Bike sulla Rivoltana dov'è stata uccisa una donna sulle due ruote

Segrate, 28 giugno 2016 - Una ciclista travolta da un camion e scatta l’allarme sicurezza. La 51enne di Segrate stava pedalando su una ciclabile di Redecesio quando un camion l’ha investita durante la manovra di svolta. Insorgono i ciclisti, vogliono percorsi più sicuri. In quel tratto di via Redecesio, infatti, il marciapiede è stato trasformato in pista ciclabile: una mano di vernice rossa, qualche segnale per terra e un percorso interrotto dai passi carrai senza nessuna protezione.

Una situazione diffusa in molte zone di Segrate, dove la sicurezza per le due ruote sembra ancora lontana. Un anno e mezzo fa l’associazione «Segrate Ciclabile» ha installato al rondò di San Felice una bicicletta bianca decorata con fiori per ricordare quella volta che una donna era finita sotto le ruote di un Tir e per lei non c’era stato stato scampo.

A fare il punto è Viviana Mazzei, assessore a Mobilità e trasporti: «L’attività di ricognizione dei percorsi ciclabili effettuata nel 2010 risulta non aggiornata. Per questo con il contributo della locale sezione di Fiab, Segrate Ciclabile, stiamo programmando interventi puntuali sulle aree più critiche. Questo anche in previsione delle inevitabili variazioni alla viabilità che saranno conseguenza degli interventi infrastrutturali in partenza».

Qualcosa si sta muovendo: «Nel primo anno di amministrazione molto è stato fatto per promuovere la mobilità ciclabile. Cito solo i tre chilometri e mezzo di nuove piste intercomunali per 750mila euro; inoltre nel 2016 altri 600mila euro sono stati stanziati per la manutenzione e il completamento di alcuni tratti comunali. Nel biennio 2017-2018, oltre a stanziare una parte importante della voce Lavori pubblici alla mobilità ciclabile, vedremo la realizzazione di diversi tratti che saranno realizzati da operatori privati a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Siamo convinti che ci sia ancora molto lavoro da fare, ma dobbiamo procedere per gradi con le risorse a disposizione».