Meningite, morta 49enne di Truccazzano

La donna era ricoverata al San Raffaele, via alla profilassi. Bambina di sette mesi in condizioni critiche al Buzzi

Una corsia d'ospedale

Una corsia d'ospedale

Truccazzano (Milano), 16 febbraio 2017 - Una donna, residente a Truccazzano è morta di meningite. Martedì scorso era stata ricoverata al reparto di rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, già in gravi condizioni. "Non abbiamo ancora notizia del ceppo di meningococco che ne ha causato la morte, gli esami sono ancora in corso”, spiega l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. “La donna - ha spiegato Gallera - di 49 anni, lavorava in un’azienda della provincia di Monza e Brianza. Pertanto il personale del Servizio di Igiene Pubblica di Ats Città Metropolitana di Milano sta mettendo in atto tutti gli interventi di profilassi necessari in stretta collaborazione con ATS Brianza”.

“La profilassi antibiotica - ha proseguito Gallera - è già stata attivata nei confronti dei famigliari (4) e dei contatti stretti (12). In questo momento è in corso un incontro informativo presso la sede parrocchiale al termine del quale il personale sanitario di ATS distribuirà il farmaco per la profilassi ai minori (37) ed agli adulti (23), individuati come contatti stretti. Siamo in attesa degli esiti dell’indagine epidemiologica per procedere ad un eventuale ampliamento dei contatti da sottoporre a profilassi”.

ATS Città Metropolitana di Milano intanto, in accordo con il sindaco di Truccazzano, ha provveduto ad inviare una nota per la cittadinanza con informazioni sulla malattia e sugli interventi di profilassi previsti. “Nella giornata di ieri, inoltre - ha aggiunto l’assessore Giulio Gallera - è stata ricoverata all’ospedale Buzzi di Milano anche una bambina di 7 mesi per la quale è stata, purtroppo, confermata una infezione meningococcica. Le sue condizioni cliniche sono attualmente ancora critiche. ATS Milano sta eseguendo, anche in questo caso, la profilassi dei contatti, limitati a famigliari e parenti dato che non frequentava comunità. La bambina non è iscritta al SSR, non ha un pediatra di libera scelta, e non ha fatto nessuna vaccinazioni. Si tratta di una famiglia romena che vive in un appartamento, nella quale non sono emerse evidenti situazioni di trascuratezza, ma di fragilità sociale”.