DANIELE ORLANDI
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Cassina, Giovanni Turla è l'amico delle stelle

Da 26 anni è conferenziere al Planetario di Milano

Giovanni Turla all'opera

Giovanni Turla all'opera

Cassina de' Pecchi (Milano), 8 gennaio 2017 -  Lo chiamano l’uomo del cielo del mese, ma lui ama definirsi amico delle stelle. Giovanni Turla, 51enne milanese residente a Cassina de’ Pecchi da 40 anni, è un’istituzione del Civico Planetario Ulrico Hoepli nei giardini meneghini di Porta Venezia. Consulente amministrativo presso finanziarie, è conferenziere per passione da ben 26 anni: mostra e racconta, grazie alla sua approfondita conoscenza, stelle e pianeti a grandi e piccini nell’affascinante e storica struttura guidata, dal 1999, dal direttore Fabio Peri.

Quando è nata questa passione?

"Sono sempre stato un astrofilo. Il primo incontro con l’astronomia è avvenuto a 4 anni, nel 1969, in occasione dello sbarco dell’uomo sulla Luna. I miei genitori dicono che ero incantato davanti al televisore e non volevo andare a letto. A 5 anni mi venne regalato, per Natale, un piccolo telescopio e mi portarono per la prima volta al Planetario".

E poi?

"L’interesse per gli astri è cresciuto. La prima collaborazione con il Planetario risale al 1985, ai tempi del liceo, con l’iniziativa Scuola al museo: mi recavo nelle scuole di Milano e provincia per interventi di carattere astronomico. Parallelamente frequentavo il Circolo Astrofili che ha sede al Planetario e facevo osservazioni di pianeti, in particolare Giove e Saturno". 

Come è diventato conferenziere al Planetario?

"Ho iniziato a collaborare come conferenziere negli anni ’90 prima per studenti di elementari, medie e licei descrivendo la volta celeste, i moti della Terra, le costellazioni; in seguito per un pubblico più vasto. L’allora direttore Enrico Miotto mi contattò per propormi di tenere conferenze e accettai. Il mio mentore, che ho affiancato prima di proseguire autonomamente, fu Raoul Valentini: quando andai al Planetario per la prima volta, a 5 anni, il conferenziere fu quasi sicuramente lui".

Oggi ha un appuntamento fisso.

"Mi conoscono come “l’uomo del cielo del mese”: a inizio mese racconto gli eventi astronomici delle settimane successive. Annualmente, a fine dicembre, propongo “il cielo dell’anno”; saltuariamente tengo conferenze dedicate ai calendari gregoriano, ebraico e musulmano; la data della Pasqua legata al movimento lunare; il cielo dei mari del Sud, mostrando le costellazioni visibili nell’emisfero australe; l’astronomia e le unità di misura, analizzando le interazioni tra astronomia e lunghezza, massa e tempo. Ho tenuto anche conferenze all’aperto, nei parchi, in collina e in barca a vela". 

Ricorda la sua prima conferenza?

"Eccome: avrei dovuto assistere il direttore, governando il Planetario durante la sua conferenza. A causa di un imprevisto non potè venire e dovetti tenerla io; fu un momento di grande ansia e preoccupazione, ma mi confermarono come conferenziere, e da lì in poi non mi sono più fermato".