"Scusate per il Sangue": il nuovo Ep di LowLow e Mostro, i due rapper alla conquista di Milano

Con la sua carica delirate, il rap dei due giovani artisti entra dritto nelle orecchie. Un’energia resa ancora più efficace attraverso uno studio approfondito della parola, alle rime meticolose e ai testi studiati con perizia. Ecco l'essenza del nuovo Ep “Scusate per il Sangue” di Francesca Nera

I rapper Low Low e Mostro

I rapper Low Low e Mostro

Milano, 28 settembre 2014 - In un mare pieno di pesci (come facile definire l’attuale scena hip hop italiana) ecco tuffarsi due squali. Poco più che ventenni, Low Low e Mostro hanno tutte le carte in regola per nuotare nelle stesse acque degli amici e colleghi Gemitaiz e Madman, anche loro lanciati dalla label Honiro. Con la sua carica delirante, il rap dei due giovani artisti romani entra dritto nelle orecchie di chi ascolta. Un’energia resa ancora più efficace grazie ad uno studio approfondito della parola, alle rime meticolose e ai testi studiati con perizia: vera essenza del nuovo Ep Scusate per il Sangue”.

Partiamo dal disco. Come mai un titolo così forte? “Volevamo sorprendere. Io e Mostro eravamo alla ricerca di un titolo d’impatto e 'Scusate per il Sangue' ci sembrava la risposta giusta. Sia sotto il profilo dei testi che delle musiche il nostro intento era quello si stupire”. All’anagrafe Giulio Sabatello e Giorgio Ferrario, in arte Low Low&Mostro. Qual è la genesi dei vostri nomi? “Inizialmente, quando partecipavo alle gare di freestyle, mi facevo chiamare ‘Poeta Incazzato’; un riferimento ai ‘poeti maledetti’ che studiavo a scuola. Poi è nato lo pseudonimo Low Low: deformazione di LoLo, il nomignolo con cui mi chiamava mia madre. Un nome simpatico, considerando anche la mia statura! Mostro invece era lo pseudonimo di Giorgio fin dai tempi in cui faceva breakdance e negli anni è rimasto tale anche perchè si adatta perfettamente al suo stile. Ms, 'Muori Solo' è invece il nome con cui ci identificano come duo”.

La cover del nuovo album di Low Low e Mostro "Scusate per il Sangue

Nonostante la giovane età, il tenore delle vostre rime e dei concetti è di una maturità sbalorditiva... “In effetti la direzione in cui ci muoviamo è quella del 'rap d'autore'. Dietro ad ogni traccia si cela uno studio ossessivo della singola parola. Per noi è fondamentale anche la cura di tecnica, metrica e flow. Senza trascurare nemmeno le melodie”.

Questa attenzione maniacale alle parole è una sorta di retaggio del Liceo? “Devo ammettere di non aver mai avuto un ottimo rapporto con la scuola. Però sia io che Mostro abbiamo frequentato il Liceo Mamiani di Roma. La cura che riserviamo al linguaggio e ai concetti deriva soprattutto dall'ambiente da cui proveniamo. I miei genitori sono due intellettuali e il contesto culturale in cui sono cresciuto è sicuramente molto forte. Considerando poi che la mia infanzia e la mia adolescenza sono state letteralmente 'rubate' dalla musica hip hop e da un 'mondo di strada' che mi ha dato tantissimo, ora intendo restituire qualcosa di mio. Voglio dare il mio contributo a questo genere”.

Nei testi violenza verbale e sarcasmo non mancano. Le strofe di "Piovre" sembrano quasi una sessione di freestyle a ritmo incalzante di punchlines... (“..è una questione di stile, è una questione di incastri...”) “Piovre è uno dei nostri pezzi preferiti e sicuramente ha un'impostazione legata al freestyle. E' proprio in quell'ambiente che ho cominciato a farmi le ossa quando avevo solo 13 anni per poi farmi un nome e ottenere presto ottimi riconoscimenti. Con il tempo mi sono avvicinato alla scrittura per la quale traggo principalmente ispirazione dai grandi rapper americani come Eminem e Lil Wayne. Ma la nostra musica attinge molto anche dalle immagini cinematografiche e dalla letteratura”.

Il rapper Low Low

A proposito di "Piovre", in questo pezzo compare anche Briga. Com'è nata la vostra collaborazione con lui? “Io e Briga proveniamo dallo stesso quartiere di Roma e il nostro rapporto travalica i confini del rap. Per questo la nostra collaborazione è nata in maniera più che spontanea. Il ritornello è nato in studio ed è stato scritto dopo un'intensa sessione di brainstorming che ha dato ottimi risultati”.

Tu e Mostro sembrate così diversi ma al tempo stesso così affiatati. In alcune tracce (come "L'origine del male" e "Scusate per il sangue") rappate addirittura all'unisono. Una cosa piuttosto inconsueta... “Sovrapporre le nostre voci è una tecnica che abbiamo studiato a tavolino. Molte strofe del disco sono addirittura scritte a quattro mani, come la seconda in extrabeat di 'L'origine del male'. Fondamentale è stato anche l'affiatamento con il nostro produttore Yoshimitsu aka Young Mozart. Con lui abbiamo instaurato un tipo di lavoro basato sul confronto costante, sia sul fronte dei beat che su quello delle melodie”.

Siete membri della Honiro, label di punta dell'underground che ha lanciato anche Gemitaiz & Madman (Disco D'Oro) e Rocco Hunt (vincitore Sanremo 2014 nella sezione "nuove proposte")... “Appartenere a questa label per noi ha un significato molto importante. In passato abbiamo ricevuto diverse proposte ma approdare qui è stata la scelta giusta. Ci ha permesso di crescere velocemente e di rafforzare il nostro rapporto con questo territorio”.

Nella prima settimana dall'uscita l'Ep si è piazzato al nono posto della classifica Fimi. Che effetto fa? “E' un bel riconoscimento specie se si pensa che il risultato è stato ottenuto solo attraverso le copie digitali. 'Scusate per il sangue' è stato tra i video musicali più visti su Youtube per dieci giorni e il brano 'Ricco e Famoso' è rientrato fra i sei più belli dell'anno nel mondo dell'underground. Visto il successo ottenuto dall'Ep credo non sarà l'ultimo”.

Il rapper Mostro

In programma ci sono più di 25 insotre in tutta Italia. Che riscontro avete avuto finora? “E' stato fantastico e del tutto inaspettato. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con centinaia di ragazzi”.

Di recente c'è stata anche la data di Milano. Che rapporto avete con questa città? “Ho un vero e proprio debole per questa città. All'incontro con i fan abbiamo paralizzato mezza Milano ed è venuto a trovarci persino Rudy Zerbi. Io e Mostro abbiamo la fortuna di non essere attaccati a Roma in maniera viscerale: solo così è possibile scongiurare il 'rischio ghettizzazione'. In programma ci saranno diverse date anche al Nord e Milano non mancherà di certo all'appello!”.

francesca.nera@ilgiorno.net