Scoperto giro di fatture false per 23 milioni: in tre finiscono nei guai

L’attività delle Fiamme Gialle ha avuto inizio a seguito di un’accurata analisi di rischio effettuata nei confronti di imprese operanti nel settore dell’informatica e dell’elettronica

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Varese, 23 maggio 2015 - La Guardia di Finanza di Gallarate ha scoperto una vasta e complessa "frode carosello" con un giro milionario di fatture false, che ha interessato diverse imprese operanti in Italia e all’estero. In particolare, sono state individuate 15 società coinvolte nel sistema di frode di cui 3 di diritto elvetico e 5 con sede in Austria, Spagna e Slovenia. L’attività ha avuto inizio a seguito di un’accurata analisi di rischio effettuata nei confronti di imprese operanti nel settore dell’informatica e dell’elettronica.

Nel corso degli approfondimenti, si è riscontrato che l'impresa rivestiva un mero ruolo di “filtro” con altri soggetti imprenditoriali sia italiani che esteri. In effetti, l’impresa italiana, a partire dal 2008 e fino al 2012, provvedeva solo ad emettere e ad annotare nella propria contabilità fatture “soggettivamente false”, cioè riferite a soggetti diversi da quelli reali. Con questo stratagemma fraudolento, si permetteva la fuoriuscita della merce dai confini nazionali, che, subito dopo, rientrava nel territorio dello Stato e veniva ceduta a prezzi “fuori mercato”, atteso che l’impresa filtro non versava all’Erario l’I.V.A. dovuta.

Il reale giro di affari ammonta ad oltre 23 milioni di euro di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, con conseguente evasione all’Iva per oltre 3 milioni di euro.  Per tali illeciti sono state segnalate alla Procura di Busto Arsizio 3 persone per i reati di “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” e “Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”.