Parte JazzMi, festival diffuso di una capitale che risuona

Tra i protagonisti il grande pianista e compositore Franco D'Andrea

Franco D'Andrea artista di fama mondiale

Franco D'Andrea artista di fama mondiale

Milano, 2 novembre 2017 - Festival JazzMi è già, alla sua seconda edizione, un grande festival europeo, un brand della cultura, una declinazione aggiornata dei cluster vincenti di Milano. Ne parlo con Luciano Linzi, direttore artistico con Titti Santini, della manifestazione che animerà da oggi al 12 novembre i luoghi della città. Un progetto La Triennale di Milano, Triennale Teatro dell’Arte, ponderosamusic&art, Blue Note, con l’ingresso di Intesa Sanpaolo come partner e sponsor.

«Gli eventi in cartellone passano da 80 a 150, la prevendita ha fatto registrare un + 20 per cento. E verrà anche il ministro Franceschini, figlio di un grande jazzfan ferrarese».

Collaborano l’assessore Filippo Del Corno e il suo staff, Filippo Sugar e la Siae per i tre giorni di approfondimenti. La prima co-produzione internazionale è con l’Olanda “per “Roots&Future” di Franco D’Andrea che ha chiamato il percussionista Han Bennink per i 100 anni della prima registrazione discografia del jazz, nel 1917 con la Original Dixieland Jazz Band di Nick La Rocca e Tony Sbarbaro. Con Franco, al pianoforte, suonano Daniele D’Agaro, clarinetto, e Mauro Ottolini al trombone.

Spettacoli free, mostre, libri, film all’Anteo, un cartellone da raccontare. «Brad Mehldau in duo con Chris Thile, da Bach a Dylan. Nels Cline di Wilco, un chitarrista mito del rock fra Henry Mancini, Jerome Kern e Richard Rodgers, Jimmy Giufffre e Arto Lindsay... A Stefano Bollani abbiamo chiesto un concerto su Milano, perché lui è Nato a Milano, fra suggestioni e canzoni. Il ritorno di Lee Konitz. Al Blue Note, stasera Stacey Kent, Maria Gadu e Joe Lovano.

L’inglese Laura Mvula, il sassofonista londinese Shabaka Hutchings &The Ancestors (sudafricani), il guru etiope Mulatu Astatke, la trombettista e cantante catalana Andrea Motis, il violoncellista Gabriel Royal». Senza dimenticare gli italiani. «Il Tinissima Quartet di Francesco Bearzatti, il Buster Keaton di Mauro Ottolini, “Altissima Luce” di Paolo Fresu, il giovane Simone Graziano». Chicche.

«Le mostre di  Roberto Masotti e Cool, i film su Miles Davis, John Coltrane e Lee Morgan, probabile candidato all’Oscar, all’Anteo». Così arrivano gli inviati del francese Jazz Magazine e dell’inglese JazzWise.