Sub muore durante un’immersione a Castelvaccana: choc per la morte di Antoine

La vittima è un 52enne residente da diversi anni a Binago, nel Comasco, appassionato di immersioni sportive

I vigili del fuoco impegnati  nelle operazioni  di ricerca del sub annegato

I vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di ricerca del sub annegato

Castelvaccana (Varese), 23 ottobre 2016 - Immersione fatale per un sub che ieri, nel tardo pomeriggio, è morto nelle acque del lago Maggiore, a Castelveccana. L’episodio è avvenuto in un’area frequentata da numerosi sommozzatori anche in autunno. L’uomo, Antoine Haddad, 52 anni, di origine libanese ma residente da diversi anni a Binago, nel Comasco, appassionato di immersioni sportive, si è tuffato nel lago e non è più riemerso. A lanciare l’allarme sono stati altri sub che si trovavano sulla spiaggia, preoccupati perché era trascorso parecchio tempo dall’immersione e non lo hanno più visto rientrare. Attorno alle 18 hanno chiamato i soccorsi e, intanto, si sono tuffati nel lago iniziando le ricerche in autonomia, comprendendo che in questi casi ogni secondo è prezioso per salvare una vita umana. Sono intervenuti i soccorritori del 118 e i vigili del fuoco con l’elicottero «Drago 80» partito da Malpensa e la pilotina di stanza a Luino.

In campo gli specialisti del soccorso acquatico, che hanno scandagliato il fondale. Dopo una breve ricerca, alla quale hanno partecipato anche gli altri sub presenti, il corpo del cinquantaduenne è stato ripescato e portato a riva. Il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto anche i carabinieri, che hanno condotto i rilievi per ricostruire la dinamica. Sono in corso gli accertamenti sulle cause della morte e, sul cadavere, potrebbe essere disposta l’autopsia.

L'uomo potrebbe aver accusato un malore mentre si trovava sotto il livello dell’acqua, con bombole d’ossigeno e muta da sub per resistere alle basse temperature nella nuvolosa giornata di ottobre. Da tempo è appassionato di immersioni, un sub esperto che frequenta l’area del lago Maggiore molto gettonata dagli sportivi per le condizioni dei fondali. Una zona ideale per esercitarsi in località Cinque Arcate, in via Europa, sulla strada provinciale 69. Diverse persone hanno assistito alle operazioni di soccorso, che purtroppo si sono concluse con il ritrovamento del cadavere.