Covid, morte meno donne e più anziane degli uomini. Boom di decessi tra i non vaccinati

In otto mesi registrati 38.096 decessi per Covid, di questi 33.620 non erano vaccinati.Tra le vittime anche 15 bambini. Tutti i numeri nel report dell'Iss

Covid oggi Marche 5 agosto 2022

Covid oggi Marche 5 agosto 2022

In otto mesi, dall'1 febbraio al 5 ottobre 2021, sono stati 38.096 i morti risultati positivi al virus Sars-CoV-2. Tra questi, 33.620 non avevano ancora ricevuto neanche una dose di vaccino anti Covid, mentre 1.440 deceduti erano vaccinati con ciclo completo (3,7% del totale del periodo considerato). In pratica, i morti che risultano non vaccinati sono 23 volte di più di quelli che avevano la doppia dose e sono stati ugualmente stroncati dal virus. E' quanto emerge da un approfondimento contenuto nel report periodico sui decessi dell'Istituto superiore di sanità (Iss), pubblicato oggi, e basato sull'analisi di un campione di 671 cartelle cliniche di morti.  In particolare il report descrive le caratteristiche di 130.468 pazienti deceduti e positivi al virus.

Covid, morte meno donne e e più anziane degli uomini

Dal report emerge anche che nella lista delle vittime Covid, le donne sono di meno e quando vengono stroncate dal virus sono mediamente più anziane rispetto agli uomini. Complessivamente, spiegano gli autori, fra le donne decedute dopo aver contratto infezione da Sars-CoV-2 l'età media risulta di 85 anni, fra gli uomini scende invece a 80. Ma non è tutto. Le donne decedute sono 56.792, pari al 43,5% del totale dei morti. Solo nella fascia d'età sopra i 90 anni il numero di decessi di sesso femminile è superiore a quelli di sesso maschile, dato da mettere in relazione al fatto che la popolazione in questa fascia è costituita per circa il 72% da donne. Al 5 ottobre 2021 sono 1.601, dei 130.468 (1,2%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 399 di questi avevano meno di 40 anni (245 uomini e 154 donne con età compresa tra 0 e 39 anni).

Tra i vaccinati decessi tra "iperfragili" e più anziani

Sono 'iperfragili' e hanno un'età media più alta le persone stroncate da Covid nonostante abbiano completato il ciclo vaccinale: più di 85 anni (85,5), contro 78,3 anni dei non vaccinati. Anche il numero medio di malattie osservate "è significativamente più alto" nei vaccinati: 5 patologie preesistenti contro 3,9 dei non vaccinati. "I risultati qui presentati - spiega Graziano Onder, direttore del Dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell' Iss - indicano chiaramente che le persone decedute dopo il completamento del ciclo vaccinale hanno un elevato livello di complessità clinica, significativamente superiore rispetto alle persone che non hanno potuto beneficiare dell'effetto del vaccino a causa di un contagio precoce o perché non hanno neanche iniziato il ciclo vaccinale. E' possibile ipotizzare che i pazienti molto anziani e con numerose patologie possono avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto essere suscettibili all'infezione da Sars-CoV-2 e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati. Queste persone molto fragili e con una ridotta risposta immunitaria sono quelle che possono maggiormente beneficiare di una ampia copertura vaccinale dell'intera popolazione, in quanto ciò riduce ulteriormente il rischio di infezione. Ridurre la circolazione del virus è il miglior modo per proteggerli".

Milleseicento vittime under 50, quindici avevano meno di 10 anni

Non ci sono solo iperfragili e anziani tra le 130.468 vittime morte per Covid fino al 5 ottobre. Milleseicentouno (l'1,2% del totale) erano under 50 e 399 di questi avevano meno di 40 anni (245 uomini e 154 donne con età compresa tra 0 e 39 anni), mentre risultano essere 15 i bambini con meno di 10 anni (0-9) che non ce l'hanno fatta. Venti sono i decessi nella fascia 10-19 anni, 76 quelli fra i 20-29enni.   

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