Lucciole con il giubbino catarifrangente: l'ordinanza fa proseliti

Il sindaco di Zelo chiede lumi a Spino D'Adda. Intanto ci sono cinque multate di PIER GIORGIO RUGGERI

Una lucciola (Cavalleri)

Una lucciola (Cavalleri)

Spino d'Adda (Cremona), 17 novembre 2015 - Cinque multe alle lucciole che non ottemperano all’ordine di indossare il giubbotto e i pantaloni catarifrangenti. «E questo è solo l’inizio perché tra poco cominceremo una campagna molto più incisiva di controllo», afferma il vice sindaco di Spino d’Adda, Luciano Sinigallia. Ma il compiacimento dell’amministrazione ha aspetti anche diversi perché questa ordinanza, pensata, votata, sperimenttata e poi applicata, sta dando soddisfazioni. Al di là delle multe, sta diventando un’ordinanza da esportazione. Infatti il primo cittadino di Zelo Buon Persico, Angelo Madonini, ha intenzione di promulgarla anche per il suo territorio. «Devo dire che non contiamo molto sulle multe – prosegue Sinigallia – ma sulla possibilità di sgombrare le strade nei pressi dell’abitato da queste presenze che vorrei definire fastidiose e inopportune, oltre che amorali». E, dopo anni di ordinanze contro i clienti, una trentina i multati, senza arrivare allo scopo di liberare il territorio, ecco che l’obbligo di indossare pantaloni e giubbino catarifrangenti, in nome della sicurezza sia delle lucciole, sia degli automobilisti, compie (quasi) il miracolo.

«All'inizio abbiamo pensato di andare ad avvisare le dirette interessate per togliere loro l’alibi della disinformazione. Poi, per le lucciole di colore che stazionano di giorno fuori dal centro abitato, abbiamo anche pensato di regalare loro il giubbino, che in effetti indossano. Il problema delle belle di notte, invece, restava. Nessuna voleva adeguarsi e, un po’ a sorpresa, andando a verificare sul posto, abbiamo notato che le lucciole si erano spostate». Proprio così. La mezza dozzina di ragazze ha cambiato aria. Qualcuna è finita in territorio di Dovera, altre hanno passato il ponte, approdando a Zelo. A Dovera le ragazze si sono scontrate con l’ordinanza che punisce i clienti. Di qui otto multe staccate in due mesi e la proposta del sindaco di prolungare l’ordinanza anche per i primi tre mesi del prossimo anno. A Zelo, invece, vorrebbero risolvere il problema delle lucciole alla radice e, visto che a Spino l’ordinanza funziona, ecco che anche in questo paese ci si appresta a promulgarla. Quanto alle multate di Spino, «si tratta di nuove venute all’oscuro dell’ordinanza. Arrivano, vengono multate e se ne vanno». Resta solo un dubbio: i soldi verranno riscossi? «Con le residenze farlocche di queste straniere è un bell’enigma», conclude Sinigallia.