Claudio Salvagni è l'avvocato di Massimo Bossetti. Il caso Yara, la sfida più dura

È la sua gara più lunga, quella più impegnativa. Ma da sportivo autentico l’avvocato Claudio Salvagni è abituato alle sfide e la difesa di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio, è di quelle che fanno tremare i polsi. Nato a Roma, Salvagni approda Como al seguito del padre ufficiale della Guardia di Finanza. È l’incontro con la città, il suo lago, il canottaggio di Gabriele Moroni

L'avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Giuseppe Bossetti (La Presse)

L'avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Giuseppe Bossetti (La Presse)

Como, 26 luglio 2014 - È la sua gara più lunga, quella più impegnativa. Ma da sportivo autentico l’avvocato Claudio Salvagni è abituato alle sfide e la difesa di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio, è di quelle che fanno tremare i polsi. Nato a Roma, Salvagni approda Como al seguito del padre ufficiale della Guardia di Finanza. È l’incontro con la città, il suo lago, il canottaggio. Dà i primi colpi di remo, appena iscritto all’Università, con la maglietta della SC Laro. Lo nota Gilberto Moretti, che nel frattempo ha preso il posto di Vittorio Catavéro e Kris Korzeniowski come tecnico delle «fiamme gialle». È Moretti a metterlo in squadra. Quei colori gialloverdi danno la carica al giovane studente. Nel 1984 Salvagni partecipa alla Coppa Europa «Match del Seniores» di Copenaghen, in Danimarca.

Nel quattro con, vogando in compagnia di Luciano Capuano, Antonio Buonporto, Cosimo Di Giorgio, con timoniere Paolo Trasciani, conquista la medaglia d’argento. È il 1984, l’anno delle Olimpiadi di Los Angeles, Salvagni partecipa al Campionato del Mondo universitario di Milano. Vince l’oro nel quattro con metri 2000 e l’argento nella stessa specialità nella distanza dei 500 metri. Nel suo palmarès entrano due titoli italiani e un titolo assoluto, sempre con Capuano, Buonporto e Di Giorgio.Ci sono gli studi di giurisprudenza da completare. Salvagni lascia l’agonismo, non il mondo del canottaggio. È consigliere, tesoriere, direttore sportivo della SC Lario. Come master, non ha mai smesso di partecipare a regate di canottaggio olimpico e di coastal rowing.

Altra passione sportiva sono le maratone. Anche lì dimostra di non temere le lunghe distanze: i 240 chilometri della Marathon des Sables, in Marocco, affrontati in autosufficienza assoluta, i 100 del Passatore da Firenze a Faenza, tante altre.Si laurea alla Statale di Milano con una tesi di diritto civile. Prima di dedicarsi all’attività forense, compie un’attività che ricorda come importante e formativa: con la divisa da finanziere, nella polizia giudiziaria del tribunale di Como, dove opera soprattutto al fianco del pm Vittorio Nessi. Proiettato dalla difesa di Bossetti sotto la luce violenta dei riflettori, stretto d’assedio dai giornalisti, Claudio Salvagni ha mantenuto il suo stile cortese, sobrio, riservato. Lo sostiene la certezza assoluta dell’innocenza del suo assistito. «Mi capita - ha detto più volte - di entrare nel carcere di Bergamo con le batterie scariche e di trovarmi di fronte un uomo che mi trasmette tutta la sua fiducia, tutte le sue sicurezze».