Turate, imprigionati sulla A9 durante l'assalto: il racconto dei testimoni

In aula sfilano gli automobilisti che hanno assisito alla rapina milionaria

Le indagini dopo l'assalto milionario

Le indagini dopo l'assalto milionario

Turate (Como), 23 aprile 2015 – Gli spari, i proiettili che rimbalzavano davanti ai camion o sui tettucci delle auto. Uomini armati e incappucciati, mezzi dati alle fiamme e fumogeni che toglievano la visibilità a chi passava sulla corsia opposta. Oggi, durante l’udienza del processo in corso a Como per la rapina da dieci milioni di euro avvenuta l’8 aprile 2013 sulla A9, all’altezza dello svincolo di Turate, sono stati ascoltati automobilisti e autisti che quella mattina alle 7, erano rimasti imprigionati tra le auto e i camion usati dalla banda, il cui numero di persone non è mai stato quantificato con esattezza. A processo dibattimentale, è rimasto solo uno dei due arrestati, considerato uno degli organizzatori e il referente della logistica di uomini e mezzi. Il coimputato, è stato invece condannato a 20 anni a dicembre, con rito abbreviato. I testimoni oggi hanno parlato di uomini armati di fucili e kalashnikov e incappucciati, vestiti di scuro, alcuni con pettorine della polizia. un’azione veloce, durata pochi minuti, concitata e confusionaria per chi si era trovato in mezzo: quasi tutti avevano pensato di essersi trovati coinvolti in un incidente. Una regia perfetta per chi invece stava rapinando quei dieci milioni in lingotti d’oro, mai più ritrovati.