Como, un calcio al pallone per dimenticare le difficoltà di vivere in carcere

Il quadrangolare che si è disputato ieri fra i detenuti, la polizia penitenziaria, gli avvocati e una delegazione di consiglieri regionali

Le squadre

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Como, 18 giugno 2017 - Anche un pallone può servire a dimenticare, almeno per un giorno, le difficoltà di una vita dietro le sbarre. Lo hanno sperimentato ieri al Bassone i detenuti del carcere impegnati in un quadrangolare che li ha visti opposti alle squadre della polizia penitenziaria, gli avvocati e una delegazione di consiglieri regionali. Neanche a dirlo quelli meno in forma erano proprio i rappresentanti del Pirellone, che però si sono messi in gioco e hanno sudato le proverbiali sette camicie per aderire all’invito del consigliere segretario Daniela Maroni, da tempo molto attiva nell’aiuto per il reinserimento dei detenuti del carcere comasco.

La sfida si è svolta al meglio degli scontri diretti, in partite di due tempi di venti minuti l’uno, cui sono poi seguite le finali per il primo e secondo posto e quella per decretare il terzo e il quarto. A tifare per i loro compagni in campo anche una piccola delegazione di detenuti, che hanno assistito alla gara da un corridoio interno alla struttura, a distanza di sicurezza. Duri, ma corretti, i detenuti del Bassone non hanno sfigurato con la palla tra i piedi, probabilmente perché erano anche la formazione più multietnica, visto che oltre agli italiani giovano anche marocchini, rumeni e nigeriani. Alla giornata di sport hanno partecipato anche Katia Arrighi, delegata CONI Como, Paola Pietrobelli del CONI Lombardia e Michela Macalli, responsabile sviluppo calcio femminile della FIGC.