Qua la mano, dottore

Beh, un po' gli sta bene al dottor Del Boca. Sarà pure bravo, ma quanta presunzione

Milano, 30 novembre 2017 - Beh, un po' gli sta bene al dottor Del Boca. Sarà pure bravo, ma quanta presunzione! Pensate, credeva di essere il primario? Sì, è vero, così sta scritto fuori dal reparto. Ma doveva pur sapere che è una carica fittizia, retaggio di un passato baronale superato da una sanità più democratica. Articolata. Insomma, se di sabato non si lavora, non si deve lavorare. Anche per smaltire gli arretrati, o addirittura per servire i pazienti. Roba da matti. E poi, ammesso che uno abbia questo vizio, non è affatto detto che debba coinvolgere gli altri. Diamine.

Perché non solo il direttore di Ostetricia e Ginecologia di Merate andava in sala operatoria nelle pre-feste comandate, ma ci faceva andare pure gli addetti necessari per un intervento. Intollerabile. Infatti, un membro del personale lo ha segnalato al soviet, pardon alla commissione di disciplina che lo ha giustamente sospeso per due (!) mesi. E con lui il direttore sanitario, complice di tanta nefandezza.

Come se questa gente non sapesse che certe cose non si fanno. E soprattutto non si chiedono. Perché, come è noto, lui è il responsabile, ma il personale sanitario mica dipende dal primario. Figuriamoci, roba vecchia. Dipende da una sua struttura, da un suo capo, che risponde ad altri capi sanitari e amministrativi. Quindi, potendo dare disposizioni al massimo a se stesso, se vuole operare fuori orario e a fin di bene, deve chiedere permessi a gogo. Se non lo fa, scatta la macchina inquisitorio burocratica. Riassumendo. Chi passa da Merate firmi la petizione pro dottor Del Boca.

Da queste colonne gli stringiamo la mano. Sapendo di vivere, se Dio vuole, in un Paese e in regioni dove la sanità funziona. Tanto che viene da chiedersi come funzionerebbe con meno partiti, meno burocrati, meno sovrastrutture. Forse ci sarebbero meno code. E più Del Boca.