Scontro fra Tornado: tre comunità sotto choc per i militari

"Siamo una grande famiglia. Non esiste differenza tra chi vive dentro e fuori la base". Lutto a Ghedi, Sirmione e Montichiari (Chi sono i quattro piloti) di Paolo Cittadini

I 4 piloti a bordo dei Tornado precipitati nelle Marche (Foto Ap/Ansa)

I 4 piloti a bordo dei Tornado precipitati nelle Marche (Foto Ap/Ansa)

Ghedi (Brescia), 22 agosto 2014 - Bandiere a mezz’asta e lutto cittadino fino al giorno delle esequie che dovrebbero tenersi proprio nella base militare. Ghedi è un paese in lutto. Del resto il sindaco Lorenzo Borzi, figlio di un militare dell’Aeronautica e cresciuto nel Villaggio Azzurro lo aveva detto fin dalle prime ore successive alla tragedia che ha visto coinvolti quattro militari operativi nella base di Ghedi: «Siamo una grande famiglia. Non esiste differenza tra chi vive dentro e fuori la base. Quanto è accaduto è un dramma familiare perché il paese convive da oltre 50 anni ormai con la presenza degli uomini e delle donne del 6° Stormo». Ieri il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, il generale Pasquale Preziosa, è stato nella base di Ghedi per incontrare i familiari dei quattro militari morti nell’incidente aereo avvenuto martedì pomeriggio nei cieli di Ascoli Piceno.

Fuori dalla base decine le persone che hanno lasciato un pensiero e un ricordo. Il dolore ha colpito anche Sirmione e Montichiari, le due cittadine della provincia dove vivevano Mariangela Valentini e Paolo Pietro Franzese, due delle vittime dell’incidente aereo che ha visto coinvolti i due Tornado dell’Aeronautica militare. Mariangela, 32 anni ancora da compiere e nata a Borgomanero (Novara), da ottobre aveva deciso di prendere la residenza a Sirmione insieme al compagno, pure lui militare di stanza a Piacenza. Si considerava la “zia” delle reclute presenti a Ghedi.

«Sono l’anello di congiunzione tra l’Accademia e la vita di reparto — aveva raccontato in un’intervista il capitano che aveva partecipato a missioni in Afghanistan e Libia —. Capisco quello che vivono» Molti conoscevano di vista il capitano dell’Aeronautica e la notizia ha gettato nello sconforto la comunità. «L’ho vista qualche volta in municipio — ricorda il sindaco di Sirmione, Alessandro Mattinzoli —. Quanto è successo è un dramma». Abitava invece a Montichiari da quasi 10 anni Franzese, nato a Nola. Con lui viveva la moglie Alessandra che da poco meno di un anno lo aveva reso padre. A Montichiari il dolore è tanto forte, quanto composto. «Sapevamo che lavorava in Aeronautica, ma erano una famiglia molto riservata — ricordano i vicini —. Quando abbiamo scoperto cosa gli è accaduto siamo rimasti sconvolti».