Peculato, processo all'ex sindaco di Tremosine: chiesti tre anni di carcere

La Procura ritiene "un evidente malcostume" le cene "a spese del Comune", ma per la difesa erano solo attività per promuovere il territorio B.Ras.

Un tribunale

Un tribunale

Brescia, 16 aprile 2015 - «Ardigo' ha sfruttato le sue funzioni per servirsi del denaro pubblico in modo eccentrico, tutte le sue condotte sono fuori dalla prassi e dai paradigmi del buon amministratore. Le procedure seguite per la liquidazione di quelle fatture sono illegittime e si inseriscono in un'ottica appropriativa». Così oggi in udienza si è espresso il sostituto procuratore Leonardo Lesti nei confronti dell'ex sindaco di Tremosine Diego Ardigo', alla sbarra con l'accusa di avere messo a bilancio come spese di rappresentanza del Comune pranzi e cene (dieci in tutto tra il 2009 e il 2010, poco meno di tremila euro) che pero' tali non erano. La Procura contesta il peculato e ha chiesto tre anni di carcere per quello che ritiene «un evidente malcostume». Tra le accuse, anche l'avere regalato due formaggelle di Tremosine al console tedesco Juergen Bubendei omaggiato con un acquisto a spese dell'Amministrazione.

Per la difesa si è trattato di spese per dare lustro al territorio, di cene e uscite con altri sindaci per promuovere la nomina Tremosine tra i borghi più belli d'Italia e procacciarsi sponsor. Anche le procedure seguite avrebbero seguito le norme previste dal testo unico sugli enti locali. Ma per l'accusa il peculato resta perché oltre al ruolo di sindaco Ardigò rivestiva anche quello di responsabile del servizio segreteria e avendo la disponibilità di somme di denaro del Comune illecitamente autorizzava previa sottoscrizione delle relative determine il pagamento delle fatture. Sentenza il 23 aprile.