Estate rovente, l’incubo della siccità: Iseo e Garda calano a vista d’occhio

È guerra dell’acqua tra agricoltori e operatori turistici di Milla Prandelli

Il Lago d'Iseo

Il Lago d'Iseo

Iseo, 2 agosto 2015 - Favorire il settore turistico e quindi mantenere il più alto possibile il livello dei laghi di Iseo e Garda oppure venire incontro alle esigenze degli agricoltori della Bassa le cui coltivazioni e allevamnenti stanno soffrendo la siccità? Rispondere è difficile quasi quanto la situazione, che non è migliorata nonostante le intense ma brevi piogge degli ultimi giorni. I problemi ci sono ovunque e per tutti. Il Po è in secca, l’Oglio pure, non va meglio per il Mella e il Chiese. E per tutti è allarme. Per gli albergatori, i ristoratori e gli esercenti pubblici del Garda e del Sebino vedere il livello calare potrebbe portare a una mancanza di interesse nei riguardi dei due principali laghi bresciani a causa del formarsi di “spiagge” dove normalmente c’è acqua, con la conseguente putrescenza della vegetazione del lago. Per contro senza acqua nei campi i danni per l’agricoltura potrebbero essere altrettanto seri. Ad aggiungersi ai problemi c’è la fortissima sete del Po, che ha raggiunto livelli bassissimi e che rischia l’ingresso di acqua salata nella zona della foce.

Ieri, secondo l’Ente regolatore dei grandi laghi e il sito www.laghi.net, il Benaco alle 13 segnava +61 centimetri sullo zero idrometrico. L’afflusso era di 52.6 litri al secondo e il deflusso di 80. Il Sebino alle 12.30 era quattro centimetri sotto lo zero idrometrico. L’afflusso era di 51 litri al secondo e il deflusso di 48.4. Per quanto riguarda il Garda il disciplinare consente di arrivare a uscite fino a 88 metri cubi al secondo. «Il documento è datato e risale al 1965 - sottolinea il segretario generale della Comunità del Garda, Ferruccio Ceresa - quando esigenze turistiche e agricole erano ben diverse dalle attuali. Di questo passo il rischio è che il lago per Ferragosto sia bassissimo». Sul Sebino va anche peggio, dato che l’acqua cala di circa due centimetri e mezzo al giorno. Peggio di così andava solo nel 2003. Il rischio è che la navigazione nel basso lago diventi impossibile. Il che, per il turismo, sarebbe un dramma.

Intanto il presidente del consorzio dell’Oglio, a nome del cda, ha chiesto alla Regione una deroga sul rilascio di deflusso minimo vitale. «Il Consorzio - è scritto nel documento - si farà carico di regolare i deflussi e le derivazioni irrigue in modo da rispettare le prescrizioni previste dall’eventuale deroga». Il che significa poter custodire nel Sebino un livello sufficiente di acqua tale da consentire irrigazione e navigazione. Intanto, con l’acqua che si abbassa, è stato necessario chiudere alcuni porti e mettere in azione il battello spazzino dell’autorità di Bacino dei laghi d’Iseo Endine e Moro, che ogni giorni raccoglie quasi una tonnellata di alghe. La situazione peggiore è quella di Clusane d’Iseo seguita da Paratico e Iseo. A Paratico, per esempio, è chiuso il molo di fronte all’ex Ca’ Bianca. Attraccare sui sassi è impossibile.