Vendevano ricerche di mercato copiate dal web, sequestri per oltre 14 milioni di euro

Un'operazione della Guardia di Finanza: questi “studi” altro non erano che materiale recuperato online e posto a corredo delle false fatture

Il materiale sequestrato

Il materiale sequestrato

Brescia, 22 febbraio 2018 -  A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, la Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per un valore di oltre 14 milioni di euro, pari al profitto dei reati commessi, individuando e sequestrando effettivamente beni immobili valutati per 1 milione di euro. L’Operazione “Fake Download”, infatti, ha portato alla luce un giro di fatture false (del valore di oltre 100 milioni di euro), emesse/ricevute da società appartenenti allo stesso “gruppo imprenditoriale” (cinque società con sede dichiarata a Brescia e una a Bedizzole) riconducibili a due coniugi di Brescia (il marito 60enne e la moglie 56enne), entrambi già condannati nel 2017 per bancarotta fraudolenta.

Le fatture fittizie attestavano “sulla carta” lo svolgimento di ricerche di mercato e analisi di marketing fondate su studi e approfondimenti che, di fatto, tali società non avevano mai realizzato. Questi “studi” altro non erano che materiale recuperato online e posto a corredo delle false fatture. I finanzieri, difatti, hanno scoperto che i dossier indicati nelle fatture fittizie erano il plagio di materiale didattico già realizzato da persone estranee a queste società: il materiale era destinato ad uso di insegnanti/studenti universitari ovvero per corsi di formazione in materia di lavoro. Il “copia-incolla” dei documenti veniva fraudolentemente venduto, dunque, come ricerca di mercato “originale”.

Tra i casi più emblematici ricostruiti dalle Fiamme Gialle di Brescia ci sono: la copiatura di slide preparate per i propri studenti da un Professore universitario di Economia dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, “fatturate infragruppo” per oltre 500mila euro; il “copia incolla” di una tesi di laurea presentata da una studentessa residente nel tortonese per il conseguimento del titolo specialistico in “Editoria e Comunicazione Multimediale”, “fatturata infragruppo” e venduta per 300mila euro;  le slide predisposte da un medico del lavoro di Verona per un progetto formativo sui protocolli sanitari nel settore dell’edilizia, “fatturate infragruppo” per oltre 200mila euro;  le slide realizzate da un professionista dell’astigiano nell’ambito di un corso di formazione per la Pubblica Amministrazione, “fatturate infragruppo” per oltre 560.000 euro;  le slide elaborate da un architetto, dipendente di un Comune della Brianza, nell’ambito di un seminario sulla certificazione energetica edilizia, “fatturate infragruppo” per oltre 550mila euro. I responsabili, dunque, sono stati denunciati non solo per reati tributari, ma anche per violazione della normativa posta a tutela del diritto d’autore. Le indagini della Guardia di Finanza hanno, così, consentito agli ignari autori delle opere indebitamente “scaricate” da Internet di prendere contezza dell’utilizzo fra