Brebemi, ecco la cronaca di una cattedrale nel deserto. Ora di punta: traffico zero

Solo 17 camion, 2 furgoni e 7 auto i mezzi in transito di Milla Prandelli

Apre la Brebemi (Newpress)

Apre la Brebemi (Newpress)

Brescia, 24 ottobre 2014 - Diciassette camion, due furgoni e sette autovetture. Tanti sono i mezzi che ieri mattina con ingresso in autostrada alle 7.45 abbiamo incontrato lungo la Bre.be.mi. rispettando tutti i limiti dal casello di Chiari all’interconnessione di Liscate. Quando ci siamo trovati di fronte la barriera che consente di accedere alla zona sud della provincia meneghina, raggiungendo in tempi brevi viale Forlanini e l’aeroporto di Linate, in lontananza abbiamo visto transitare cinque veicoli. In seguito abbiamo calcolato un passaggio medio di 15-20 auto e camion al minuto. In compenso per viaggiare dall’Ortomercato di Brescia fino a Milano sud abbiamo impiegato meno di un’ora, fiancheggiando il cantiere della Tav e godendo, dall’altra parte, del pittoresco paesaggio di cittadine ricche di arte e storia e di fertili campagne. Meno di un’ora. Poco rispetto al tempo che si impiega andando da Brescia a Milano nell’orario dei pendolari, quando l’arteria è impegnata da migliaia di veicoli .

Lungo la Bre.be.mi. l’impressione è quella di un tragitto inutilizzato. Gli utenti sembrano preferire la “strada vecchia a quella nuova”. Unica presenza costante e rassicurante è quella della polizia stradale, che 24 ore al giorno, costantemente, è di pattuglia. Questa la cronaca del nostro viaggio mattutino lungo la A35, la moderna autostrada inaugurata lo scorso luglio, nata per congiungere Brescia, Bergamo e Milano. Peccato che pochissimi la usino, perché l’asfalto è ottimo e il tragitto scorrevole, pigramente disteso tra i campi della bassa bresciana e bergamasca, fino al sud del Milanese, proteso verso Pavia e il suo territorio. A rendere la Bre.be.mi poco competitiva alcuni fattori determinanti tra cui il prezzo e la segnaletica che molto spesso appare insufficiente, specie se da Milano centro si cerca l’ingresso dell’arteria autostradale come si evince non solo dall’esperienza, ma anche dal verbale della segreteria tecnica datato 25 settembre in cui «si richiama l’importanza che gli enti proprietari delle strade provvedano alla posa di adeguata segnaletica di indicazione della nuova autostrada».

Al riguardo si chiedeva a Regione Lombardia di interloquire col Comune di Milano». Pecca di Milano o no, dalla metropoli molti faticano a raggiungere la Bre.be.mi, così come dalla Bergamasca, mentre da Brescia e dall’ovest Bresciano le indicazioni sono semplici e chiare. Nei circa trenta minuti serviti a percorrere 47 chilometri è apparsa evidente la totale mancanza di aree sosta attrezzate con punti ristoro e rifornimento. Entro l’anno, sempre secondo il verbale dovrebbero essere appaltati i “servizi food and oil“ delle aree Adda Nord e Adda Sud. Manca anche la cartellonistica turistica: l’unica attrazione segnalata è il santuario di Caravaggio. I costi, sono elevati: da Chiari a Liscate abbiamo speso 10,50 euro per meno di 50 chilometri. La tratta da Milano ad Agrate lungo la A4, secondo il sito di Autostrade per L’Italia, costa 4,90 euro. Avremmo risparmiato. Ma impiegato molto più tempo.