A Brescia la bici è più veloce dell’auto

Il test all’inaugurazione della Settimana dedicata alla sostenibilità di Federica Pacella

Gara ecologica legambiente, arrivo in piazza della Loggia (Fotolive)

Gara ecologica legambiente, arrivo in piazza della Loggia (Fotolive)

Brescia, 17 settembre 2014 - Il mezzo più veloce per spostarsi in città? La bicicletta. Peccato che non ci siano le piste ciclabili. È il paradosso di Brescia, che condanna chi vuole muoversi con le due ruote a scegliere tra il rischiare di farsi male e di litigare con automobilisti e pedoni, o a rassegnarsi ad usare altri mezzi, spendendo soldi e impiegando anche più tempo. Eppure, con le adeguate infrastrutture, ci si potrebbe spostare da un quartiere all’altro in pochi minuti. Lo hanno dimostrato, con un simpatico esperimento, i volontari che hanno aderito, nel primo giorno della Settimana europea della mobilità sostenibile, alla gara di Legambiente. Una ventina di persone sono partite, alle 12 in punto, da diverse zone della città, in bici, a piedi o con i mezzi. All’arrivo, un volontario di Legambiente segnava il tempo di percorrenza. Il risultato? Tra i 4 e i 30 minuti per arrivare in Loggia con le due ruote, con una media di 15 minuti. sinificativo il confronto dei tempi tra via Sant’Eustacchio e Loggia: 8 minuti in bici, 16 in auto. «Noi dal Villaggio Sereno — spiegano Ilena Taglietti e Piero Pasquali — ci abbiamo impiegato un quarto d’ora. Usare le due ruote conviene, perché risparmi tempo. Il problema è la mancanza di piste ciclabili e l’ineducazione degli automobilisti che parcheggiano dove dovrebbero passare solo i ciclisti. E se provi a farlo notare, ti prendono a male parole».

Un pensiero condiviso praticamente da tutti i partecipanti: muoversi in bici a Brescia sarebbe l’ideale, ma serve più sicurezza. Ne è convinta anche Legambiente, molto severa con la Giunta Del Bono. «Rispetto alle aspettative — spiega Michele Santoro, della direzione dell’associazione — questa Amministrazione non sta facendo nulla. Eppure di proposte per far sì che i cittadini siano incentivati ad usare i mezzi pubblici, ce ne sono, anche immediatamente attuabili. Un esempio? Ripristinare le Ztl per tutto il giorno, o ristabilire le corsie preferenziali per i bus. Guardate via Mazzini: è diventata un’autostrada». Più incisiva, poi, dovrebbe essere la pedonalizzazione, già attuata nelle principali piazze bresciane. «E Piazzetta Labus? Ce la siamo dimenticata? Sono stati spesi i soldi dei bresciani per riqualificarla. Il sindaco — ricorda Santoro — aveva detto che sarebbero sparite le macchine. E invece sono ancora lì. Stesso dicasi per piazza del Foro, dove ci sono ancora delle macchine: poche, ma ci sono». Nota dolente, poi, sono le piste ciclabili. «Lo ha dimostrato il nostro esperimento, che conferma quanto si sa da tempo, ovvero che con le bici ci si muove più rapidamente, anche per chi arriva dalla periferia. Eppure —<WC1> conclude Santoro — le piste ciclabili sono ferme. L’assessore Manzoni? Non l’abbiamo ancora visto: le nostre proposte giacciono