Niente birra, prova a uccidere il barista e distrugge il locale: arrestato

«Voglio due birre», ha urlato. Al gestore del locale è bastato poco per capire che l’uomo era già sufficientemente ubriaco e ha rifiutato di servirlo. L'uomo è andato su tutte le furie e senza nemmeno pensarci troppo ha estratto un coltello da cucina con una lama da 20 centimetri di Paolo Cittadini

Carabinieri

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Brescia, 26maggio 2015 - Tutto l’alcol bevuto in precedenza non gli era bastato. Ne voleva altro. Così un albanese di 34 anni l’altra notte è entrato in un bar di via Chiusure. «Voglio due birre», ha urlato. Al gestore del locale è bastato poco per capire che l’uomo era già sufficientemente ubriaco e ha rifiutato di servirlo. L’albanese, pregiudicato per furti e altri reati contro le forze dell’ordine, è andato su tutte le furie e senza nemmeno pensarci troppo ha estratto un coltello da cucina con una lama da 20 centimetri. Con l’arma il 34 enne ha aggredito il titolare del locale ferendolo al lobo dell’orecchio e alla guancia sinistra. Tutto davanti ad altri clienti impietriti dalla paura. Dopo la feroce aggressione l’albanese, in preda ai fumi dell’alcol, è uscito dal locale. La sua sete di vendetta per il rifiuto non si era però placata. Ha preso una fioriera e, dopo averla sollevata di peso, l’ha scaraventata contro la vetrina del bar infrangendola. Impossibile riportarlo alla calma.

Mentre tra gli avventori del locale cominciava a serpeggiare il panico, l’albanese ha raccolto da terra alcune pietre e ha cominciato a colpire, distruggendola, l’autovettura del proprietario del locale. La furia del 34enne non si è calmata. Come una belva si è poi avventato contro l’auto di uno dei clienti. Pesanti i danni riportati dal veicolo: tutti i cristalli infranti, ma soprattutto scocca irrimediabilmente danneggiata. A torso nudo, tutto insanguinato e con ancora il coltello ben visibile tra le mani, l’albanese ha continuato a inveire contro tutto e tutti. Nel frattempo sono arrivate le pattuglie del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Brescia. Alla vista dei militari il 34enne ha provato a scappare. Poche le vie di fuga a sua disposizione e così ha deciso di lanciarsi a piedi dal vicino ponte sul Mella.

I militari gli si sono lanciati addosso. Fermarlo non è stato semplice. Il 34enne, fuori di sé, ha reagito al tentativo di fermo. Tutto inutile. Al termine di una breve colluttazione è stato disarmato e reso inoffensivo. Pesantissime le accuse che lo hanno portato prima in caserma e poi in tribunale: tentato omicidio, danneggiamento aggravato, porto d’armi e di oggetti atti ad offendere e per finire resistenza a pubblico ufficiale. L’arresto è stato convalidato. Per il 34 enne, ritenuto dal magistrato soggetto socialmente pericoloso, è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere e si sono spalancate le porte di Canton Mombello.