Caso Yara, gli avvocati: scarcerate Bossetti. Il gip deciderà in cinque giorni

A pronunciarsi sul futuro dell’uomo in carcere da quasi tre mesi per l’omicidio di Yara Gambirasio, sarà il gip di Bergamo, Vincenza Maccora. È lo stesso magistrato che ha firmato l’ordinanza di custodia del muratore di Mapello, definito responsabile di una azione di «efferata violenza» che potrebbe anche reiterare di Gabriele Moroni

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Bergamo, 10 settembre 2014 - E venne il giorno della difesa con la richiesta di scarcerazione per Massimo Giuseppe Bossetti che verrà presentata questa mattina. A pronunciarsi sul futuro dell’uomo in carcere da quasi tre mesi per l’omicidio di Yara Gambirasio, sarà il gip di Bergamo, Vincenza Maccora. È lo stesso magistrato che ha firmato l’ordinanza di custodia del muratore di Mapello, definito responsabile di una azione di «efferata violenza» che potrebbe anche reiterare. Il gip avrà cinque giorni per prendere la sua decisione. Quella redatta dai difensori Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti è una istanza corposa, lunga alcune decine di pagine, che ha impegnato a fondo i due legali. Nulla è ovviamente trapelato sui contenuti. Verrebbe ripercorsa l’inchiesta per attaccare su ogni versante l’impianto accusatorio eretto attorno al carpentiere. A cominciare da quella che gli inquirenti considerano la prova regina: la perfetta sovrapponibilità fra il Dna di Bossetti e quello lasciato dall’ormai ex «Ignoto 1» sugli slip e i leggings di Yara in corrispondenza di un taglio negli indumenti. Questo mentre si attendono gli esiti di altre due consulenze affidate dalla Procura di Bergamo

Quella eseguita nei laboratori di Pavia da Carlo Previderè sui circa 200 reperti piliferi (peli e capelli) trovati su Yara e attorno al corpo nel campo di Chignolo d’Isola. Gli esami sono ultimati da tempo, la relazione deve essere ancora consegnata al pm Letizia Ruggeri. Nessun reperto, per quanto si sa, avrebbe «restituito» il codice genetico dell’arrestato. L’altra consulenza è quella condotta dal Ris di Parma sugli automezzi in uso a Bossetti, una Volvo V40 e un furgone cassonato Iveco Daily, e gli oggetti sequestrati nella sua abitazione, alla Piana di Mapello.Tutto questo mentre l’uomo detenuto nel carcere bergamasco di via Gleno non smette, come ha fatto dal momento del fermo, di proclamare la sua innocenza.  

gabriele.moroni@ilgiorno.net