Degrado nei giardini di piazza Matteotti. Gandi assicura: "Risolveremo il problema"

Bergamo, l’assessore risponde a interrogazione delle minoranze di Michele Andreucci

Due uomini sdraiati  a terra in pieno giorno nei giardini (foto De Pascale)

Due uomini sdraiati a terra in pieno giorno nei giardini (foto De Pascale)

Bregamo, 1 agosto 2015 - Utilizzano gli alberi come guardaroba, le siepi come latrine e le panchine come giacigli, oltre al fatto che sono spesso ubriachi e infastidiscono i passanti e i pensionati che siedono all’ombra per tracorrere un po’ di ore al fresco a chiacchierare tra di loro. Da tempo, stando alle segnalazioni di molti cittadini, il giardino di piazza Matteotti, nella zona antistante il Palazzo Uffici del Comune, è diventata una sorta di oasi dell’impunità, una zona franca a pochi passi da Palazzo Frizzoni. Quasi una beffa nei confronti delle istituzioni, uno sfregio nel cuore della città. Per questo lo scorso 22 aprile i consiglieri comunali Stefano Benigni (Forza Italia) e Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia,) avevano presentato un’interrogazione consiliare chiedendo al sindaco Giorgio Gori e all’assessore alla Sicurezza, Sergio Gandi «quali iniziative l’amministrazione comunale intendese adottare per risolvere il problema».

Ieri è arrivata la risposta scritta dell’assessore e vicesindaco Sergio Gandi, che assicura come il monitoraggio della piazza ad opera della Polizia locale «sia quotidiano e come gli interventi siano stati già innumerevoli». In molteplici occasioni c’è stato l’accompagnamento delle persone moleste in questura, perchè venissero assunti i provvedimenti del caso. «I provvedimenti – spiega l’assessore – faticano ad essere adottati in quanto le espulsioni sono infrequenti e, peraltro, alcuni degli stranieri che frequentano la piazza non sono clandestini ma risiedono regolarmente in Italia. Il presidio della piazza è stato operato in forma fissa per un lungo periodo (dal luglio 2014 al gennaio 2015, per tre ore la mattina e altrettante il pomeriggio) all’indomani dei gravi fatti verificatisi nel luglio 2014 (una violenta rissa tra stranieri, ndr) e, di nuovo, per due ore al giorno, dalle 16 alle 18, nei mesi di maggio e giugno. Questo presidio fisso continua tutt’oggi».

«Sarà mia cura – assicura Gandi – verificare la possibilità di rendere più efficace l’illuminazione delle aiuole e dei passaggi tra Palazzo Uffici e Palazzo Frizzoni. Nell’ultimo periodo permane lostazionamento, ma non sono stati registrati episodi di grave disturbo o degrado. L’intenzione dell’amministrazione è quella di continuare con il monitoraggio e la presenza costante degli agenti della polizia locale e di giungere, se possibile, al definitivo allontanamento da quell’area di tali soggetti».