Omicidio Seriate, per dare un volto al killer di Gianna mancano solo le impronte

Per la certezza definitiva occorre attendere i risultati definitivi dei Ris, che saranno depositati all’inizio della prossima settimana

Gianna Del Gaudio (De Pascale)

Gianna Del Gaudio (De Pascale)

Seriate, 22 ottobre 2016 - Sono di sangue umano le tracce sul coltello ritrovato il 6 ottobre in una siepe ad alcune centinaia di metri dalla villetta di piazza Madonna della Neve, teatro dell’omicidio avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 agosto. Da indiscrezioni trapelate, sembra proprio che si tratti di sangue della professoressa Gianna Del Gaudio, 63 anni. Per la certezza definitiva occorre attendere i risultati definitivi dei Ris, che saranno depositati all’inizio della prossima settimana. Ma che la soluzione del giallo, che al momento vede come unico indagato Antonio Tizzani, 68 anni, sia vicinissima ad una svolta lo conferma anche il vertice che si è tenuto ieri mattina nell’ufficio del procuratore di Bergamo, Walter Mapelli.

Un summit importante, considerato che all’incontro, durato più di tre ore, hanno preso parte, oltre al procuratore, il pm che si occupa del caso, Laura Cocucci, il comandante dei Ris di Parma, colonnello Giampietro Lago, il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Biagio Storniolo, assieme ai colleghi del Nucleo operativo. Un confronto per fare il punto delle indagini, soprattutto alla luce del ritrovamento dell’arma usata per uccidere l’insegnante di lettere. Un coltello-cutter con una lama di 20 centimetri e impugnatura di plastica infilato in un sacchetto di platica che appartiene a un caseificio del Sud, dello stesso genere della merce trovata a casa Tizzani. Guarda caso, proprio un paio di giorni prima, Antonio e Gianna erano tornati da una vacanza nella terra di Padre Pio, in Puglia. I carabinieri a casa della coppia hanno sequestrato mozzarelle del caseificio.

Nel sacchetto c’erano anche un paio di guanti di lattice bianchi di uso comune, di quelli che si trovano al supermercato: su quest’ultimi sembra che non siano state rilevate tracce di sangue. Ora dipende tutto dall’esame del Dna, delle impronte. Il resto dovrà essere intepretato anche con gli altri elementi in possesso degli inquirenti, e contestualizzato. Se ad esempio all’interno dei guanti di lattice emergessero tracce di Antonio Tizzani, significherebbe che li ha indossati. E questo sarebbe un dato a suo sfavore, anche perchè l’ex capostazione ha sempre sostenuto di non aver toccato il cadavere della moglie e dunque non essere venuto a contatto con il sangue.