Violenza sulle donne, nella Bergamasca 279 casi quest'anno

L'ospedale Papa Giovanni XXIII fornisce tutti i dati degli accessi al Pronto Soccorso e traccia l'identikit della donna vittima

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Bergamo, 23 novembre 2017 – Anche l'ospedale Papa Giovanni XXIII si prepara a dare il suo contribuito per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E lo fa nel modo più concreto possibile: con i numeri. Dall’inizio dell’anno sono già 262 le donne che si sono rivolte al Pronto soccorso del massimo noscomio cittadino e 17 a quelle di San Giovanni Bianco perché vittime di maltrattamenti o percosse, per un totale di 279. A queste si devono aggiungere 22 donne vittime di abusi sessuali.

Si tratta di dati in linea con quelli dello scorso anno, quando al Pronto soccorso dell’Ospedale di Bergamo gli accessi, al 31 dicembre, erano stati 272 mentre 11 furono le violenze sessuali registrate. In aumento, invece, i codici rossi e i ricoveri direttamente connessi alle violenze subite.

L'identikit della violenza. Anche i dati 2107 confermano che si tratta di un fenomeno assolutamente trasversale e va a colpire vittime di tutte le estrazioni sociali. Solitamente si tratta di donne giovani o relativamente giovani: l'età media è compresa fra i 22 e i 48 anni. Inoltre, nel 75% dei casi  le vittime sono di nazionalità italiana.

Altri dati del fenomeno. In totale dal 2008 al Papa Giovanni XXIII sono stati registrati 2.557 casi di violenza e 669 donne sono state inserite nel Percorso Violenza, 91 solo nei primi dieci mesi quest’anno, segnando il dato più alto mai registrato dall’entrata in vigore del “protocollo violenza”. Si tratta di un protocollo specifico che gli operatori del Pronto Soccorso hanno messo a punto affinché le donne vengano accolte e ascoltate da personale medico, infermieristico e ostetrico femminile, appositamente formato e continuamente stimolato a riconoscere, sin dall’accoglienza al triage, i possibili casi di violenza, anche laddove questi non siano dichiarati apertamente o volutamente celati.

Il protocollo prevede, oltre all’attivazione in Pronto soccorso dell’iter diagnostico-terapeutico più appropriato, anche la richiesta di consulenze specialistiche, compresa quella psicologica. In fase di dimissione l’équipe valuta se c’è la possibilità di dimettere la paziente in sicurezza oppure attiva il servizio di assistenza sociale e illustra i diversi servizi di accoglienza presenti sul territorio, nel pieno rispetto della libertà decisionale della donna, e, se necessario, con il coinvolgimento delle forze dell’ordine.

Il protocollo si attiva anche in caso di minori. Quest'anno i casi sono stati 24: (17 femmine e 7 maschi) di cui 17 di nazionalità italiana e con un'età media  di 14enni. Un dato in crescita rispetto ai 21 accessi dello scorso anno–, a fronte dei 21 accessi da parte di minorenni vittime di abusi, 14 femmine e 7 maschi, registrati lo scorso anno.

Per far riflettere i cittadini bergamaschi su questo tema e aiutare le vittime, fino a domani in vari punti della Hospital street dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII ci saranno momenti di sensibilizzazione, con l’allestimento di poster informativi e l’esposizione di simboli della lotta ad un fenomeno che ancora fa fatica ad emergere in tutta la sua drammaticità, se si considera che le stime in Europa parlano di una donna violentata o maltrattata ogni 6/9 ore e in Italia di una donna uccisa ogni 2 giorni e mezzo.