GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Malpensa, l’ultima battaglia per la brughiera: “Facciamo ricorso al Tar, violate le norme europee”

Lonate Pozzolo, il ricorso ambientalista: “Nell’area sono stati costruiti nuovi capannoni e non è stata difesa la biodiversità della zona”

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Contro la decisione della Regione Lombardia, che a dicembre aveva bocciato la richiesta di istituzione di un Sic (Sito di interesse comunitario) sull’area della brughiera di Lonate Pozzolo, nei giorni scorsi è stato presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar). Il ricorso, firmato da Roberto Vellata, è sostenuto dal Coordinamento Salviamo il Ticino, che raduna tutti i gruppi ambientalisti da sempre impegnati per la tutela dell’area della brughiera, che Sea e il Comune di Milano (maggiore azionista) vorrebbero cancellare per ospitare i capannoni della Cargo City di Malpensa.

Nel documento vengono evidenziati quali motivi di impugnazione la questione di legittimità costituzionale derivante dall’attuazione di un decreto di compatibilità ambientale emesso dal Ministero dell’Ambiente, le violazioni alle direttive Cee sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. E non ultimo anche la questione del conflitto di interesse, avendo la Regione stessa firmato un protocollo d’intesa con Sea, Enac e i Comuni del Cuv nel giugno 2022 che prevedeva l’espansione dell’area cargo su 44 ettari di brughiera.

In un passaggio del ricorso si sostiene inoltre che "la delibera è illegittima in quanto Regione Lombardia, violando i principi e la normativa dell’Unione Europea relativa alla protezione della biodiversità ..., ha travisato gli elementi di carattere scientifico e basato le proprie valutazioni su ragioni di carattere economico, venendo così meno agli obblighi assunti dallo Stato Italiano in base ai trattati Ue".

"Abbiamo presentato il ricorso nell’ultimo giorno utile. Era doveroso farlo e non ci siamo tirati indietro. Per questo ringrazio, a nome del Coordinamento, Roberto Vellata che ha steso il ricorso e che da tempo dedica competenze, professionalità e impegno" commenta Oreste Magni dell’Ecoistituto Valle del Ticino, aderente al Coordinamento.

"A questo ricorso, si potranno aggiungere tutte quelle realtà sia a livello locale come i comuni che fino ad ora si sono coerentemente battuti in difesa della brughiera, sia quelle realtà a livello nazionale che come noi si stanno rendendo conto che in ballo qui c’è qualcosa di più di una semplice, seppure importantissima questione territoriale" aggiunge Magni.